Giustizia, la riforma scontenta tutti: politica e magistrati

Il Senato ieri ha approvato la riforma Cartabia. Ora è legge. Il sì è arrivato anche dalla Lega. Eppure Massimiliano Romeo è deluso. Il capogruppo dei senatori leghisti, in un’intervista al Corriere della Sera, commenta negativamente l’approvazione del testo. Con il voto segreto in aula “volevamo dare un segnale, anche di coerenza. Come ha detto Giulia Bongiorno, la riforma è il minimo sindacale. Siamo un po’ delusi, ci aspettavamo più coraggio sulla Giustizia, soprattutto dopo la pubblicazione del libro di Luca Palamara”. Romeo ricorda che la Lega ha “chiesto il voto segreto su quello che era anche un quesito referendario. Poi, il Parlamento ha respinto, ma ci pareva giusto tenere il punto. È andata male, vorrà dire che quando torneremo al governo con il centrodestra ci penseremo noi”.

Secondo Marta Cartabia, “la riforma della giustizia è l’infrastruttura per la riforma dell’intero Paese”. Per la ministra, “il settore della giustizia svolge un ruolo importante per tutto il Pnrr. Se la giustizia funziona, i vantaggi si irradiano su tutto il paese”. Cartabia ha evidenziato che la giustizia “abbastanza bene”, ma “il sistema giustizia deve funzionare nel suo complesso e non solo con punte di diamante e sacche di inadeguatezza”.

Con il Pnrr “sono in arrivo enormi flussi di fondi, che attirano l’attenzione della criminalità organizzata”. Secondo la ministra, una delle “parole chiave per il settore giustizia è quella della digitalizzazione”. Grande attenzione viene prestata alla riduzione dei tempi dei processi. “Vogliamo consegnare alla prossima generazione un’Italia migliore, un sistema Italia migliore”, ha proseguito Cartabia. “Per questo motivo puntiamo molto sui giovani”. La ministra ha sottolineato l’importanza dell’introduzione degli assistenti dei giudici, “giovani giuristi che lavorano a supporto dei giudici, anche perché giovani e digitalizzazione vanno d’accordo”.

“L’ufficio del processo ha avuto un grandissimo successo a livello nazionale. Sono complessivamente 9mila i magistrati in servizio, mentre i funzionari del nuovo ufficio di processo sono 8.200. Si tratta di un’importante iniezione”. Cartabia ha anche annunciato che la prossima settimana saranno previste 5.400 figure tecniche, “indispensabili per il funzionamento e l’efficacia dei tribunali”. La ministra ha concluso ricordando le grandi riforme del 2021, come la legge delega per il processo civile e quella del processo penale, come anche la recente riforma del Csm. “Durante i miei incontri all’estero ho avuto conferma che la nostra giustizia a volte viene vista come lenta e imprevedibile”, ha detto Cartabia.

Polemico il giudizio di Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione nazionale magistrati. “Mi sembra – sostiene in un’intervista al Fatto Quotidiano – che la soddisfazione della ministra non trovi fondamento. Piuttosto c’è da fare un’amara constatazione: il Parlamento ha legiferato nell’indifferenza rispetto ad alcuni principi costituzionali”.

Santalucia ricorda che “la Costituzione ha voluto carriere uniche tra pm e giudici e non l’ha fatto per averli separati in casa a vita. Ora viene tradito il senso di garanzia dell’unicità delle carriere. Il segnale pericoloso del graduale avvicinamento del pm all’area di vigilanza del potere politico è la norma che riserva al Guardasigilli il potere consultivo sui piani di organizzazione del procuratore”.

I magistrati secondo Santalucia non vogliono “impunità, abbiamo un sistema disciplinare molto pesante e ricco ma ciò che fa la riforma costituisce un eccesso dal dubbio profilo costituzionale. Le fattispecie sono troppo generiche. Sul fascicolo di valutazione di professionalità del magistrato si poteva scrivere assai meglio una norma che invece orienta i magistrati a tener conto di ciò che probabilmente decideranno le Corti superiori per evitare di vedersi la carriera compromessa. Il fascicolo è una dannosa spinta verso il conformismo nelle decisioni e non, invece, una benefica spinta a decisioni che non appaiano arbitrarie”.

Aggiornato il 17 giugno 2022 alle ore 15:34