Rom, bonus per trovare casa: “Una follia”

“L’idea del centrosinistra capitolino di incentivare lo sgombero delle baraccopoli, con un finanziamento di diecimila euro ai rom che si rendono disponibili a cercarsi un alloggio, è pura follia”.

Federico Rocca, esponente di Fratelli d’Italia nel Consiglio comunale di Roma, storce il naso all’idea che il sindaco della Città eterna, Roberto Gualtieri, possa essere disponile “a concedere un finanziamento di migliaia di euro (come riportato su Il Messaggero) a chi avvia un’attività imprenditoriale. A questo punto manca solo che i consiglieri di maggioranza stendano un tappeto rosso per accoglierli in Campidoglio. E per concedergli la cittadinanza onoraria”.

Lo stesso Rocca, in una nota, chiarisce: “Il sindaco Gualtieri che segue le orme di Virginia Raggi fa quasi tenerezza. Dimostra di essere totalmente incapace di risolvere i problemi e propone cose assurde, facendo finta di non sapere che eventuali finanziamenti dati sarebbero soldi pubblici gettati al vento poiché, finiti quelli, i rom tornerebbero alle loro normali abitudini di vita. Ci aspettiamo quindi che il primo cittadino ci dica che siamo su “Scherzi a parte”. E cerchi di risolvere seriamente il problema dei campi rom che come più volte abbiamo proposto, vanno quanto prima smantellati e andrebbe avviato un piano finalizzato al loro superamento come tra l’altro richiestoci dall’Unione europea. Dare i soldi pubblici ai rom – prosegue – non è sicuramente una soluzione accettabile. È un’offesa ai tanti cittadini in difficoltà, che si vedrebbero superati in diritti e sostegni da chi fini ad oggi ha vissuto nei campi rom”. Contattato dall’Opinione, Rocca aggiunge: “I campi rom non devono più esistere come luoghi di residenza”

Consigliere, ha definito “una follia” la proposta in questione sui campi rom? Quale è invece la soluzione ottimale per FdI? Cosa andava fatto?

La posizione di FdI è chiara: abbiamo anche presentato una delibera in tal senso, bocciata nelle passate consiliature da Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle. La nostra delibera sancisce, una volta per tutte, il fatto che i campi rom non possano più esistere, come luoghi di residenza, per nessuna persona. Chiedevamo l’istituzione di aree di sosta temporanea per persone che hanno l’intenzione di venire a Roma e transitare. Tutti gli altri devono abbracciare un percorso di residenzialità. In che modo? Chi ha diritto per una casa popolare presenta la domanda, senza scorciatoie. Chi non ha diritto, se ha possibilità economiche, paga l’affitto o si compra una casa, come tutti gli altri. Ma non si può vivere in un campo rom oppure occupare abusivamente un’area. Inoltre, non è mai stata fatta una verifica, vera e propria, di quanti rom ci siano nell’Urbe. Il censimento, svolto in forma volontaria, è stato effettuato solo sui campi regolari di Roma Capitale. Nella Città eterna ci sono sette campi attrezzati, sei tollerati più oltre cento abusivi. Altra questione: abbiamo verificato se queste persone hanno diritto a stare in Italia? Se sono extracomunitari, devono avere il permesso di soggiorno. Perché i cittadini comunitari devono avere requisiti per poter dimorare in un Paese diverso da quello di origine – residenza, posto di lavoro, capacità economica per mantenersi – e altri no?

Non c’è rischio che il tema possa esacerberare un’altra annosa questione, ovvero l’assegnazione degli alloggi popolari?

Nella Capitale c’è chi aspetta una casa popolare da anni: parliamo di famiglie in condizioni disperate, con basso reddito o con disabili a carico. Quando vedono assegnare case ai rom che devono fare, un applauso? Ovvio che si sentano emarginati e presi in giro. Mentre c’è chi attende l’assegnazione di una casa popolare, qualcun altro mette la freccia e li sorpassa.

Adesso cosa farà FdI? Presenterà un’interrogazione in merito? O sono in programma altre iniziative?

Nel tempo abbiamo presentato vari atti, tutti bocciati, perché la posizione del centrosinistra è chiara. Sicuramente, faremo sentire la nostra protesta. Di certo è che sia inaccettabile e assurdo nel 2022, con tutte le criticità che ci sono, vedere una Amministrazione che impegna fondi pubblici per un problema che, in questi termini, non sarà risolto. Chi vuole risiedere a Roma, deve avere i requisiti e abbracciare un percorso di residenza in base a quanto previsto dalla legge. Chi ha i requisiti, si mette in graduatoria per una casa popolare. Molto semplice. In ultimo: abbiamo insistito – e insistiamo – su controlli e accertamenti, per evitare che persone che possiedano beni siano, allo stesso tempo, a carico dell’Amministrazione comunale.

Aggiornato il 30 maggio 2022 alle ore 14:40