Cosa fanno i parlamentari europei?

È dal 1979, cioè da 43 anni, che siamo periodicamente chiamati a eleggere il Parlamento europeo. Eppure, ancora oggi il comune cittadino sa ben poco sulle competenze che è chiamato a svolgere, ritenendo il più delle volte (sbagliando) che l’Europarlamento eserciti la funzione legislativa al pari della Camera e del Senato italiani.

Le istituzioni europee, dal canto loro, non brillano per chiarezza e semplicità. Basti dire che il Parlamento europeo, caso unico al mondo, ha tre sedi: le sessioni plenarie si svolgono a Strasburgo, le riunioni delle Commissioni a Bruxelles, mentre Lussemburgo è la sede del Segretariato generale. Un servizio di informatizzazione di prim’ordine attenua i problemi dovuti alla triplice localizzazione, ma qualche disagio è inevitabile.

Pochissimo si conosce anche dell’attività degli europarlamentari. Quanti sarebbero in grado di citare anche una sola iniziativa assunta dal parlamentare per cui si è espressa la preferenza alle ultime elezioni europee del 2019? Appare evidente che ciascun europarlamentare dovrebbe prestare maggiore attenzione alle esigenze di comunicazione e di trasparenza.

Qualche lodevole eccezione fortunatamente esiste. Fra queste figura certamente l’europarlamentare foggiano Mario Furore, un giovane dall’aspetto franco a cui anche gli avversari politici riconoscono che vive la politica con spirito di servizio. Furore ha messo a disposizione gratuitamente, anche sui social, il libro “In Europa con Furore”, lo slogan che gli portò fortuna e che lo catapultò al Parlamento alla soglia dei trent’anni come il più giovane europarlamentare italiano.

Furore ci aiuta a comprendere meglio l’attività dell’europarlamentare e nelle quasi 300 pagine del libro narra e documenta, anche fotograficamente, il lavoro svolto. Traspare dalle sue parole il desiderio forte di comunicare, di spiegare e di argomentare la propria azione, anche perché, come lui stesso scrive, “la politica, soprattutto se vissuta nei territori dai quali provengo, mi insegna che bisogna essere davvero severi se si vuole mantenere la barra dritta e se si vuole fare una attività seria, pulita, atipica”.

Diamo atto che l’intento sembra raggiunto, anche perché Furore, oltre al libro, informa tramite i canali social sulle attività che svolge giornalmente, senza mai trascurare neppure il rapporto diretto con i suoi territori.

Un bell’esempio quello offerto dal più giovane europarlamentare italiano, che andrebbe emulato anche da blasonati politici di lungo corso, possibilmente non solo quando si avvicineranno le elezioni.

Aggiornato il 28 maggio 2022 alle ore 09:46