Centrodestra, le fibrillazioni scuotono la coalizione

Mariastella Gelmini professa ottimismo. La ministra per gli Affari regionali e le autonomie è convinta che le schermaglie all’interno della coalizione dei moderati saranno presto archiviate. “Nel centrodestra – sostiene ai microfoni di a Sky Tg24 – ci sono delle fibrillazioni, ma sono fiduciosa che possano essere superate. Anche perché gli elettori chiedono unità sui progetti, sui programmi, sul Governo delle città che andranno al voto a giugno, ma anche delle Regioni e del Paese. Abbiamo superato tante difficoltà supereremo anche queste”.

In ambito nazionale, il centrodestra vive una fase di incertezza. D’altro canto, a Palermo, in vista delle Amministrative, pare sia stata trovata la convergenza necessaria sul nome di Roberto Lagalla. L’ex rettore dell’Università di Palermo è il candidato dell’Udc, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Può contare anche sugli Autonomisti, Coraggio Italia, Noi con L’Italia e la Nuova Democrazia cristiana di Totò Cuffaro. Si è sfilata, invece, Italia viva di Matteo Renzi, rappresentata nell’isola dal senatore Davide Faraone.

Ma il vero campo di battaglia, dove tutto è ancora in gioco, riguarda le Regionali siciliane. Il governatore uscente Nello Musumeci, sostenuto da Fdi, aspira a una ricandidatura. A sbarrargli la strada è il suo acerrimo nemico Gianfranco Micciché, plenipotenziario di Forza Italia nell’isola e presidente dell’Assemblea regionale siciliana. Le trattative su un nome condiviso sono ancora in alto mare. Ma un appello all’unità giunge proprio da uno dei due contendenti. “Il centrodestra – afferma Musumeci – deve tornare unito. In questo momento è unito, tanto è vero che da cinque anni governiamo con gli stessi assessori e con gli stessi partiti. Non c’è una crisi del centrodestra, c’è un dibattito aperto. Per ora siamo due i candidati alla Regione: Miccichè di Forza Italia e il presidente uscente, ma è chiaro che dobbiamo capire in quanti dobbiamo arrivare al nastro di partenza”.

Musumeci interviene a margine della inaugurazione del nuovo porto di Palermo. “Io mi auguro – sottolinea – che come avviene in ogni parte d’Italia il presidente o il sindaco uscente possa essere l’elemento di convergenza di tutti coloro che hanno con me governato e continuano a governare. Altrimenti, può passare anche un’iniziativa come capriccio personale, come risentimento. Invece la politica ha bisogno di sentimenti. Già è difficile poter alimentare i sentimenti, immaginate dare spazio ai risentimenti”.

Aggiornato il 04 maggio 2022 alle ore 18:53