Il futuro di Roma Capitale verso la riforma costituzionale

21 aprile: Natale di Roma. Forza Italia lo ha voluto festeggiare con il convegno Il futuro di Roma Capitale. E con il testo approvato lo scorso 19 aprile in Commissione Affari costituzionali alla Camera dei deputati non poteva esserci miglior Natale di Roma!

Il testo ricalca nella sostanza la proposta di legge di riforma costituzionale presentata dal capogruppo di Forza Italia Paolo Barelli con alcune modifiche, che hanno permesso di arrivare all’approvazione all’unanimità. Ma cosa dice il testo approvato?

La riforma assegna poteri legislativi a Roma Capitale, nelle materie concorrenti o residuali delle Regioni, esclusa la sanità. La definizione delle competenze dovrà essere stabilita d’intesa con la Regione Lazio e lo Stato, con una ulteriore legge di natura ordinaria. Solo dopo questi passaggi Roma Capitale avrà finalmente piena autonomia e la piena governance del territorio. Una volta a regime, Roma Capitale potrà finalmente decentrare le proprie funzioni amministrative ai Municipi. Così i Municipi avranno più funzioni e competenze rispetto a quelli attuali. Insomma, è una riforma costituzionale che pone Roma allo stesso livello delle altre grandi Capitali europee come Madrid, Bruxelles, Vienna, Parigi, Londra: tutte queste Capitali hanno un ordinamento con poteri e competenze maggiori rispetto alle altre città.

Ma alla Camera è stato effettuato solo il primo passo. Questa importante riforma per arrivare alla definitiva approvazione deve completare il suo iter ed il tempo è poco, se si considera che la legislatura ha ancora solo dieci mesi di vita. È una corsa contro il tempo.

Al convegno, moderato da Pier Ernesto Irmici (coordinatore della Consulta romana di Forza Italia per le riforme di Roma Capitale), sono intervenuti il senatore Maurizio Gasparri; l’onorevole Anna Grazia Calabria, vicepresidente della Commissione Affari costituzionali e relatrice della Pdl; l’onorevole Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera e Antonio Tajani, coordinatore nazionale del movimento “azzurro”, che ha concluso i lavori. Fuori programma sono intervenuti il professor Francesco Saverio Marini docente di Diritto pubblico all’Università di Tor Vergata a Roma, e Marco Ravaioli, presidente dell’associazione “Per Roma”.

Nel corso del convegno è giunto un messaggio del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che ha indicato “un altro motivo per cui Roma ha bisogno di non vedere schiacciata la sua identità nella generica dimensione di una città metropolitana come le altre: è il cuore burocratico, amministrativo e politico del Paese, il primo tester per le riforme che stanno investendo la Pubblica amministrazione e che si estenderanno fino al 2022 e oltre”.

Dal convegno è stato lanciato un appello a tutte le altre forze politiche per agire con grande responsabilità per portare a conclusione l’iter legislativo della riforma costituzionale che darà a Roma funzioni e poteri per essere all’altezza dei compiti di una capitale e punto di riferimento dell’intero Paese.

Certamente il Camillo Benso conte di Cavour, tessitore dell’Unità d’Italia e grande fautore di Roma Capitale, darebbe oggi tutto il suo appoggio, visto che già nel marzo 1861 alla Camera dei deputati disse che “la scelta della Capitale è determinata da grandi ragioni morali [...] in Roma concorrono tutte le circostanze storiche, intellettuali, morali, che devono determinare le condizioni della Capitale di un grande Stato. [...] Roma è la sola città d’Italia che non abbia memorie esclusivamente municipali. […] Noi possiamo dichiarare all’Europa [...] la necessità di aver Roma per Capitale. [...] Roma sola deve essere la Capitale d’Italia, […] l’Italia ha bisogno di Roma”.

Aggiornato il 22 aprile 2022 alle ore 12:02