
Questa volta occorre congratularsi con Giorgia Meloni e i suoi Fratelli d’Italia. A testa bassa, scavalcando intimazioni sessiste e tentazioni dei tempi fluidi, sono riusciti a portare fino in fondo i propri input di legge sulla maternità surrogata, la pratica più umiliante per la donna e il mercato dei figli. La Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo base a firma Meloni, che propone inequivocabilmente la maternità surrogata come “reato universale”. Il concetto è pesante e chiaro: la pratica dell’utero in affitto non solo va punita per legge, come già avviene con la legge 40 del 2006, ma il reato deve essere punito “universalmente” ovunque esso avvenga. Per cui non varrà più la scappatoia di andare all’estero a cercare una donna da comperare per farle mettere al mondo un figlio su commissione da parte di coppie etero e anche omosessuali. È la fine di un’aberrazione senza se e ma. E stavolta Giorgia Meloni ha agito in virtù di quella destra liberale onorevole, civile e di salvaguardia dei valori fondativi, per cui non è scesa a compromessi con l’insinuante politica dei ribaltoni etici e ha posto i paletti. Così si fa e si vince! In Commissione Giustizia vi erano due testi, uno quello di Giorgia Meloni chiaro sul concetto di “reato universale”, un reato senza confini, un vulnus alla donna e alla procreazione che non riconosce scappatoie. L’altro testo era quello a firma di Mara Carfagna, esponente di Forza Italia, che si limitava a perseguire solo i cittadini italiani. La Commissione Giustizia ha adottato come base della proposta di legge il testo più radicale.
“È un primo importante passo, ottenuto grazie al lavoro e alla determinazione di FdI in Commissione – ha commentato la Meloni – ringrazio tutti i deputati che hanno sostenuto la nostra proposta, in particolare i colleghi di centrodestra che su questo tema hanno dimostrato unità e compattezza. La maternità surrogata è una pratica che trasforma la vita in una merce e umilia la dignità delle donne: siamo stati i primi a sostenerlo in Parlamento e siamo felici che oggi questa sia diventata una battaglia condivisa anche da altre forze politiche”.
Per chi dovesse storcere la bocca e pensare che contro la maternità surrogata si muova un impianto punitivo, chi avesse aderito a quella fallace mentalità per cui modernità e libertà coincidono con il superamento di ogni limitazione dal vocabolario giurisprudenziale, ricordiamo cosa ha innescato l’indulgenza verso lo stravolgimento procreativo. Non solo il divorzio, l’aborto, l’omosessualità e tutte quelle pratiche che dagli anni Settanta hanno scavalcato l’etica, trasformando radicalmente la società italiana per andar ciecamente dietro al Partito Comunista, che di questi eccessi ha fatto il suo grimaldello elettorale, ma di conseguenza l’innesco per una trasformazione dell’intero impianto riguardante la coppia, la famiglia, in cui si è inserita la maternità surrogata come “mercato dei figli”. Ci sono Paesi poveri, con legislazioni e politiche più fragili che sono diventati un “porto franco della procreazione a pagamento” con cliniche specializzate, bambini dall’incerto destino e spesso anche bebè rifiutati che finiscono in giri ambigui, insomma un’abominevole tratta. E tutto questo perché la legge si limita a porre incerti divieti sul nostro territorio, mentre l’utero in affitto riguarda i Paesi poveri, le donne ricattabili e in difficoltà che procreano su commissione in quegli angoli della terra in cui è facile aggirare le norme. Solo “il reato universale” commisura il valore del figlio, la sua tutela e quella della madre al rispetto e alla serietà normativa.
Soddisfatta Carolina Varchi, relatrice del provvedimento e capogruppo di Fratelli d'Italia in Commissione Giustizia: “Il centrodestra compatto, incassa la sua prima vittoria in questa battaglia. A favore si sono espressi Forza Italia, Lega, Coraggio Italia e parte del gruppo Misto. Ora ci aspettiamo l’arrivo di emendamenti soppressivi, ma il primo passo è fatto e ringrazio tutti i colleghi di centrodestra”. Un centrodestra così serve all’Italia.
Aggiornato il 22 aprile 2022 alle ore 10:33