
Giorgia Meloni immagina “un’Europa confederale, rispettosa delle sovranità nazionali”. In una lettera al Foglio, la leader di Fratelli d’Italia replica all’intervento sul quotidiano firmato da Enrico Letta, nel quale il segretario del Pd ha presentato un manifesto in sette punti per provare a disegnare l’Europa del futuro. “Troppo spesso Fdi – scrive Meloni – è stato etichettato come un partito antieuropeista. Noi che siamo assoluti protagonisti in una storica famiglia politica, quella dei Conservatori europei (Ecr) che guidiamo a livello di partito, di gruppo parlamentare europeo e presto anche di Comitato delle regioni dell’Ue”.
Fdi è per “un’Europa che faccia meno cose, ma le faccia meglio”, spiega Meloni. Apparentemente “c’è più di un punto di contatto tra il pensiero di Enrico Letta e il mio. È vero, è tempo di un’Europa forte. Ed è vero, serve un’anima a questa Europa. Ce lo impongono la storia e la cultura dell’Italia” e ce lo impongono “le sfide del futuro che rischiano di essere condizionate in maniera decisiva e forse irrimediabile da quelle del presente, a partire dalla brutale e ingiustificata aggressione della Russia ai danni dell’Ucraina”.
È “su come realizzare questa “Europa forte” e su quale sia quest’anima che la mia visione e quella del segretario Pd divergono inesorabilmente”. In un continente “sempre più vecchio e in declino dal punto di vista demografico, invece di mettere al centro la famiglia e la natalità, sostenendo per davvero le donne, l’Ue continua a travalicare i limiti delle sue competenze cercando di intromettersi in temi che dovrebbero rimanere esclusiva competenza degli stati membri come il diritto di famiglia e l’educazione dei figli”, sostiene Meloni. Tra gli altri motivi di critica, la politica green deal europea, giudicata troppo stringente: “Questa non è un’Europa che unisce, ma che divide”.
Eppure, “il doppio choc causato dalla pandemia e dalla guerra può generare un’opportunità di ripensamento”. Per Fdi, l’Europa dovrebbe sforzarsi “di essere una democrazia di valori, che quei valori risiedano nelle nostre radici classiche e cristiane, che forti di quei valori dobbiamo proporre un progetto rispettoso delle identità nazionali e che, forti di quel progetto, dobbiamo porci come un attore globale per difendere gli interessi dei nostri cittadini. Che è esattamente quello a cui dovrebbe servire l’Unione europea”.
Aggiornato il 13 aprile 2022 alle ore 12:53