Fisco, Salvini e Tajani avvertono Draghi: “Non metta la fiducia”

“Non vogliamo far cadere il governo. Ma no a passi indietro sul catasto”. Parola di Antonio Tajani. Il coordinatore di Forza Italia condivide la linea espressa dal leader della Lega Matteo Salvini: “Chiediamo a Mario Draghi di non mettere la fiducia sulla parte della delega fiscale che riguarda il catasto”. Un avvertimento che il premier non può trascurare. Il numero due forzista, in un’intervista a La Stampa ribadisce la linea sul fisco e precisa: “Questo non è un governo Pd-Cinque stelle e noi abbiamo dei pilastri della nostra identità da difendere. Abbiamo chiesto un incontro a Draghi per trovare una soluzione. Vogliamo una riforma del catasto che non faccia aumentare le tasse né oggi né nel 2026. È giusto far emergere il sommerso, i cosiddetti immobili fantasma”, aggiunge Tajani che poi afferma: “Su casa e giustizia, non faremo passi indietro. Ma si può trovare un accordo: non si metta la fiducia o si stralci l’articolo sul catasto”. Ma il centrodestra è pronto a rompere anche sulla giustizia? La risposta di Tajani è affermativa. “Sì. Ma chiediamo tre cose: no alle porte girevoli, no al sistema elettorale correntizio nel Csm e separazione delle funzioni. Entro i primi cinque anni il magistrato può cambiare una volta”, prosegue l’esponente di Forza Italia. In merito all’incontro chiesto da Salvini a Sergio Mattarella: “Se lo abbiamo deciso insieme? Abbiamo deciso di incontrare Draghi. Poi potremmo andare da Mattarella per dire che non abbiamo intenzione di far cadere il governo”, chiosa Tajani.

Dal canto suo, Matteo Salvini ribadisce la linea leghista ma non parla solo a nome del suo partito, ma del centrodestra al governo. Ai cronisti, in una pausa del processo Open Arms, a Palermo, il segretario del Carroccio sottolinea: “C’è la guerra, c’è la pandemia ancora in corso. E ipotizzare aumenti di tasse non è assolutamente immaginabile: abbiamo chiesto un incontro a Palazzo Chigi come centrodestra perché nel provvedimento fiscale c’è scritto che si ipotizza un aumento del sistema duale delle tasse sui Bot, sui titoli di Stato, sulla cedolare secca sugli affitti e con la riforma del catasto evidentemente se aumenta il valore di una casa aumentano le tasse che i cittadini pagano e ci sono ripercussioni sull’Isee, sui contributi pubblici e sul portafoglio delle famiglie”. A dare man forte alla posizione espressa dal leader giungono le parole dei deputati della Lega Massimo Bitonci, capogruppo nella Commissione Bilancio e responsabile dipartimento Attività produttive, e Alberto Gusmeroli, vicepresidente della Commissione Finanze e responsabile unità Fisco del partito.

“Ringraziamo Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle entrate – dicono i due parlamentari leghisti – per le sue dichiarazioni sul catasto. Ruffini ha chiarito definitivamente che la famosa riforma del catasto nell’articolo 6 del disegno di legge delega sulla riforma del fisco, non serve a nulla. Le amministrazioni comunali possono già eseguire l’attività di accertamento sugli immobili fantasma e soprattutto l’aggiornamento delle rendite catastali, un processo che continua inesorabile. La nostra proposta di mediazione, come centrodestra, che dava maggiori poteri a Comuni e Agenzia delle entrate per il contrasto all’evasione e aggiornamento delle micro zone catastali, poteva essere la soluzione per superare questo impasse. Restiamo contrari all’aggiornamento delle rendite catastali ai valori di mercato. È oramai chiaro che la sinistra voglia aumentare la tassazione sulla casa. Le dichiarazioni del segretario del Pd, Enrico Letta e del segretario della Cgil, Maurizio Landini sono estremamente chiare: vogliono una nuova patrimoniale. La Lega non ci sta”.

Sono scoppiate platealmente ieri le divergenze tra centrodestra e centrosinistra sul fisco. Il leader del M5s Giuseppe Conte ha definito l’atteggiamento del centrodestra “troppo rigido”. Simona Malpezzi, capogruppo Pd a Palazzo Madama, ha accusato la Lega di “fare continuamente propaganda e diffondere falsità. Nella legge delega non è previsto alcun aumento di tasse mentre” Nunzio Angiola, deputato di Azione, ha ipotizzato che il centrodestra volesse far cadere la riforma fiscale “se non addirittura il governo”, dato che lo scontro si è “pretestuosamente consumato su un emendamento privo di copertura finanziaria”. Critica anche la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. L’esponente di Italia viva ha chiesto agli alleati “un maggior senso di responsabilità”. Luca Pastorino, segretario di presidenza alla Camera per Leu ha sottolineato: “La Lega non vuole soccombere a Fratelli d’Italia e per questo motivo continua il gioco al rialzo sulla delega fiscale”.

Ma qual è il motivo della disputa? In pratica sono due: le cedolari su affitti e i titoli di Stato. In particolare il percorso verso un nuovo fisco che metta al centro del sistema un principio “duale”, separando la tassazione sui redditi da lavoro e pensione ad aliquota progressiva dagli altri a tassazione proporzionale, ma che per il Governo si dovrà muovere su due aliquote, con buona pace delle cedolari come quelle sugli affitti al 10 per cento o quella al 26 per cento sulle rendite finanziarie. Il secondo motivo di scontro è la richiesta del centrodestra di rendere vincolanti i pareri delle commissioni sui decreti attuativi. Per Lega e Forza Italia occorre evitare che, alla fine, possano entrare nel testo delle soluzioni che comportino un aumento delle tasse.

Intanto, Palazzo Chigi ha diffuso un commento in cui si afferma che “il governo non ha alcuna intenzione di aumentare le tasse”. “Il presidente Draghi – si legge in una nota – ha dichiarato più volte questo impegno sin dall’inizio del suo mandato. In Parlamento, in incontri pubblici, ai vertici internazionali e anche nei vari confronti con i leader delle forze di maggioranza. Nel caso della delega fiscale, il presidente ha specificato, anche di recente, che il provvedimento non porta incrementi sull’imposizione fiscale degli immobili regolarmente accatastati. Nessuno pagherà più tasse. Il governo non tocca le case degli italiani”. Nonostante le rassicurazioni del premier, il centrodestra non vuole attenuare la durissima polemica politica.

Aggiornato il 08 aprile 2022 alle ore 16:22