
Sull’energia, Luca Zaia, invoca “controlli serrati”. Per il presidente della Regione Veneto, “c’è il rischio che i prezzi non tornino più alle origini”. Zaia lancia l’allarme in un’intervista a Corriere della Sera. “I prezzi dell’energia – sostiene il governatore leghista – sono schizzati a livelli da costringere le aziende a fermarsi. Le bollette per le famiglie sono diventate impagabili, se il prezzo del ferro triplica, si fermano anche i cantieri. Ma c’è qualcosa che fa particolarmente rabbia. C’è chi fa la fame e chi specula. Energia, granaglie, commodities, in generale in molti casi, rialzi non giustificabili”.
Secondo il presidente leghista del Veneto è “scandaloso che gli enti regolatori non si accordino per evitare quel che sta accadendo, come invece avvenne durante la crisi dei subprimes: ci sono soggetti senza etica che sono lasciati liberi di guadagnare sulla fame altrui. Quando il danneggiato erano le banche sono intervenuti tutti i sostegni possibili, quando tocca ai cittadini, niente”.
Frattanto, il premier Mario Draghi, incontrando la stampa estera sostiene che “la cosa più importante è che in seguito a questa crisi i Paesi mediterranei dell’Ue” stiano realizzando che “possono diventare importantissimi hub che possono funzionare molto bene. Investimenti in infrastrutture sono molto importanti tra i Paesi del Sud, tra loro e anche con quelli del Nord. I gasdotti sono solo ipotesi: devono essere studiati, si tratta di investimenti che impiegano anni”.
Aggiornato il 31 marzo 2022 alle ore 13:55