Nell’ambito del sistema di sicurezza collettiva delle Nazioni Unite, basato sul divieto generale tra gli Stati dell’uso (e della minaccia) della forza armata, il monopolio è attribuito al Consiglio di sicurezza dell’Onu (Cds), che può autorizzarlo da parte di Stati membri, da soli o nell’ambito di organizzazioni internazionali regionali (salvi i casi della legittima difesa individuale e collettiva). Nel caso dell’attuale guerra in Ucraina, non c’è dubbio che il diritto internazionale sia stato violato dalla Russia. Ma l’invio di armi all’Ucraina da parte di Paesi terzi, tra i quali l’Italia, costituisce esso stesso una violazione del diritto internazionale, in mancanza di un’autorizzazione del Cds, non potendo ravvisarsi una legittima difesa in questo comportamento obiettivamente ostile. Quindi, l’unico degli Stati a vario titolo coinvolti che stia dalla parte del diritto internazionale è l’Ucraina.
Peraltro, è già successo in passato che Usa e Nato abbiano aperto il fuoco su Stati sovrani senza l’autorizzazione del Cds, ma i professionisti dell’indignazione italica non si sono scagliati contro il presidente Usa di turno, dandogli del criminale di guerra. Perché mai? Stando ai dati, il principale criminale di guerra dovrebbe essere Harry Truman, che ordinò i bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki del 6 e 9 agosto 1945, che costarono la vita a 200.000 civili giapponesi. E anche il buon Winston Churchill – che ordinò di radere al suolo Dresda tra il 13 e il 15 febbraio 1945, facendo decine di migliaia di vittime tra i civili – sarebbe nelle parti alte della poco edificante classifica, e avrebbe dovuto essere processato. Ma non si è fatto, perché la giustizia è sempre quella dei vincitori.
Anche oggi l’Occidente è fuori discussione a prescindere, per quanto riguarda i diritti umani, perché democratico per default, a differenza della Russia o della Cina, che sono delle autocrazie su base oligarchica. Ho presente il concetto, ma ho l’impressione che la differenza – oggi, non 30 anni fa – sia solo nel maggior grado di ipocrisia occidentale, un sottoprodotto del politicamente corretto. Negli ultimi due anni molti si sono bruscamente risvegliati dal narcisismo democratico nostrano, per aver sperimentato sulla propria pelle la discriminazione e la protervia del potere statale occidentale, che ha violato ripetutamente le Carte costituzionali più belle del mondo, di fatto svuotando la sostanza della democrazia e rinnegando lo Stato di diritto, frutto dell’elaborazione di secoli di storia, l’orgoglio della cultura europea.
Se un marziano, atterrando, dovesse chiedermi quale sia oggi la differenza sostanziale nella tutela dei diritti del cittadino, in Occidente e in Oriente, non saprei davvero cosa rispondere.
Aggiornato il 22 marzo 2022 alle ore 13:40