
Matteo Salvini tuona contro la maggioranza sul Decreto Ucraina. Il leader del Carroccio va all’attacco dopo il parere negativo del governo espresso alla Camera durante la discussione del Decreto legge. “Inspiegabile No da parte del governo – sostiene – a un ordine del giorno della Lega per semplificare le procedure per adozioni e affidi degli orfani ucraini”. L’ex ministro dell’Interno non vuole arretrare. “Non ci arrendiamo. Farò io stesso una proposta a mia firma. Non possiamo limitarci a inviare armi senza pensare ad accogliere i bambini in fuga e senza genitori”.
Ieri Salvini è intervenuto all’iniziativa “Sos Ucraina”, organizzata dal gruppo della Lega al Parlamento europeo. “Quando siamo stati in Polonia poi a ricevere le famiglie a Milano non ero il segretario della Lega, né un senatore, ma un papà che vedeva bambini con i giochini dei nostri figli come unico bagaglio, dopo una fuga in cui hanno lasciato il papà a casa”. Il leader leghista ha sottolineato: “Il mio è solo un impegno a fare il possibile e l’impossibile nonostante le polemiche e i commenti di salotto di chi sta qui. Se ciascuno di noi fa il suo poco, poco più poco fa tanto. Io sono a disposizione”. Salvini non ha dubbi. “Bombe non fermano bombe: ho incontrato tutti, ambasciatori, consoli. Ci vuole fermezza ed equilibrio. Sento parlare tanta gente con leggerezza di altre guerre”.
Frattanto, ieri il premier Pedro Sánchez, in un discorso al Parlamento spangolo, ha attaccato il leader di Vox Santiago Abascal per i rapporti con Salvini, Marine Le Pen e Valdimir Putin. Sánchez ha detto che il presidente russo “ha sostenuto leader con cui Vox si è riunito negli ultimi anni. Come Salvini o Le Pen. Perché ciò che desidera sarebbero governi autoritari in Europa. Se in Italia governasse Salvini, in Francia Le Pen, e voi aveste qualche responsabilità di governo in Spagna, sarebbe la morte dell’Ue. Ma questo non succederà, né la Spagna, né l’Europa permetteranno che voi e i vostri movimenti politici governiate. L’Ue prevarrà e non ce la farete né lei né Salvini, Le Pen, o Putin”. Enrico Letta subito postato sui social il video del discorso del premier spagnolo. Poi ha sottolineato le parole di Sánchez: “Con quello che sta succedendo, con l’invasione russa, cosa sarebbe dell’Europa oggi se Salvini, Le Pen e Abascal fossero a capo dei governi in Italia, Francia e Spagna?”.
Ovviamente la Lega ha replicato con durezza. Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo hanno firmato una nota di fuoco contro il segretario del Pd. “Per la sinistra europea, compresa quella italiana – hanno scritto i capigruppo leghisti di Camera e Senato – la priorità non è riportare la pace in Ucraina, ma scagliarsi sempre e comunque contro Matteo Salvini. Un’ossessione evidentemente irrefrenabile anche per Enrico Letta, che preferisce sposare le parole infelici di Pedro Sanchez invece di impegnarsi – come la Lega sta facendo – nel salvataggio di donne e bambini dalla follia del conflitto in corso”. Secondo Molinari e Romeo, “strumentalizzare il dramma e l’orrore della guerra a soli fini politici e propagandistici qualifica il Pd e i suoi alleati, rivelando ben altri scenari dietro il velo del loro buonismo di facciata”.
Aggiornato il 17 marzo 2022 alle ore 15:34