
La partecipazione di Forza Italia di Silvio Berlusconi e della Lega di Matteo Salvini nel Governo, presieduto da Mario Draghi, sta avendo un effetto erosivo dei consensi per il Carroccio e una perdita solo contenuta dei sostegni per gli Azzurri rispetto alle ultime elezioni politiche ed europee. Per paradosso, ne sta beneficiando il Partito Democratico, formazione politica che sa meglio sfruttare la gestione del potere.
L’atteggiamento accomodante dei partiti di centrodestra al Governo, rispetto ai diktat del presidente Draghi, che minaccia velatamente di dimettersi se non passano le sue decisioni, ha determinato nell’immaginario collettivo degli elettori di centrodestra l’idea che la partecipazione al Governo del Paese sia solo mera portatrice di voti, ma che non sappia incidere sulle decisioni che si riflettono sui cittadini. Il Governo Draghi vanta il record negativo di richieste di fiducia al Parlamento. Il reiterato ricorso alla questione di fiducia è uno strumento che cozza con una democrazia parlamentare. L’Aula è diventata un luogo dove non è più possibile emendare e discutere gli atti del Governo. Siamo ancora una Repubblica parlamentare?
La continua minaccia di crisi di Governo rende impossibile anche il semplice dibattito politico. È tutto urgente e, quindi, è necessario comprimere la discussione parlamentare, ovvero l’essenza della “democrazia”. La motivazione odierna è il Pnrr, che parrebbe essere la soluzione di tutti i mali italiani. Pertanto, non si può sciogliere anticipatamente la legislatura anche se i rappresentanti in Parlamento sono del tutto delegittimati e lontani dal sentire dei cittadini. La legislatura è tenuta in vita non per gli interessi del Paese, ma per garantire fino al 2023 le indennità dei deputati e dei senatori. Reddito che, per molti di loro, è irripetibile.
La paura di Forza Italia e della Lega (e dei suoi ministri al Governo) è che si possa formare un Esecutivo di quel che resta dei Cinque Stelle, del Partito Democratico, di Liberi e Uguali e di “responsabili” che certamente si troveranno in Parlamento. Il centrodestra “unito” è dato per vincente, in caso di elezione politiche, da tutti i sondaggi. Possono continuare Forza Italia e la Lega con un Governo che, di fatto, blocca ogni loro iniziativa politica e nel quale non riescono a incidere, avvantaggiando gli avversari? Mario Draghi è intransigente sulle tematiche che stanno a cuore agli elettori di centrodestra. Non accetta mediazioni sulla pseudo riforma del catasto, una norma che ha come vero obiettivo un ulteriore incremento dell’imposizione fiscale sugli immobili. Non accetta alcuna mediazione politica sulla Bolkestein, negando perfino il legittimo diritto al risarcimento dei concessionari balneari per il vero e proprio esproprio delle loro imprese, sulle quali hanno investito e profuso il loro lavoro, in alcuni casi da generazioni. Ha invece, senza colpo ferire, rifinanziato l’enorme spreco di denaro pubblico che è il reddito di cittadinanza. E ha rifinanziato il superbonus del 110 per cento, che ha causato truffe ai danni dello Stato e fatto lievitare i costi nel settore delle costruzioni, dopando un comparto che, quando cesseranno gli abnormi incentivi, subirà un crollo verticale.
Piuttosto che stare così al Governo, è molto meglio andare all’opposizione, per prepararsi con le nuove elezioni politiche a riparare i danni provocati dai Cinque Stelle. Occorre ritornare al più presto al primato della politica. Mai più governi non espressione della volontà popolare!
Aggiornato il 16 marzo 2022 alle ore 10:44