Caso D’Alema-Colombia: sinistro silenzio

“Dalle pagine di alcuni giornali italiani emergono vicende molto gravi, non smentite, che coinvolgono l’ex premier D’Alema e due società quotate e partecipate dalla Stato. È necessario che il presidente del Consiglio Draghi, i ministri Franco, Guerini e Di Maio diano immediate spiegazioni”.

Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia, è così intervenuto sulla vicenda che sta tenendo banco in questi giorni. Nell’audio di una registrazione pubblicata da La Verità l’ex premier parla di un affare che, come scritto su Repubblica, avrebbe previsto “una compravendita tra azioni italiane e il Governo colombiano per mezzi da guerra: nello specifico due sommergibili prodotti da Fincantieri e alcuni aerei di Leonardo. Una contrattazione portata avanti, nel ruolo di mediatore, dall’ex presidente del Consiglio, Massimo D’Alema, per conto di uno studio legale di Miami. E saltata soltanto all’ultimo momento. Sul piatto, per l’intermediazione, 80 milioni di euro”.

Lollobrigida, sul tema, ha notato: “I sistemi d’arma non sono mozzarelle che chiunque può andare a vendere in ogni parte del mondo, ma prodotti sottoposti alla rigosa disciplina della legge 185. Allo stesso modo, società quotate e a partecipazione statale dovrebbero spiegare perché accettano di pagare consulenze a cittadini italiani attraverso aziende che hanno sedi all’estero. Così come dovrebbero chiarire perché preferiscono utilizzare agenti privati quando lo Stato straniero in questione ti prega di utilizzare il governo della tua Nazione e lo strumento del G to G”.

D’Alema, sempre su Repubblica, si è difeso: “Uno dei colombiani che ha chiesto di parlarmi, mi considerava il garante dell’operazione. Lamentava che non erano stati pagati. Ho spiegato che l’unica maniera per avere un riconoscimento per il loro lavoro era partecipare a un “success fee”. Ove mai l’affare fosse andato in porto”. E anche “non avrei guadagnato un euro, anche se fosse andata bene”.

Al netto di tutto, in questa faccenda ha colpito al momento la scena muta del centrosinistra e del Partito Democratico. Un sinistro silenzio che, a quanto pare, varrebbe più di mille parole.

 

Aggiornato il 04 marzo 2022 alle ore 17:37