Ucraina, Salvini e Serra: l’insolito duo

Una strana coppia s’interroga e concorda sulla crisi ucraina. Due uomini, due culture, due visioni del mondo opposte. Michele Serra, firma storica di Repubblica e Matteo Salvini, segretario della Lega, “promuovono” un incontro di pace a Kiev. Stamattina, nel corso di una riunione di partito, il “Capitano” ha annunciato la volontà di trasferirsi al confine tra Polonia e Ucraina per “frapporsi tra le bombe e il popolo, tra il popolo e i missili”. L’ex ministro dell’Interno ha dimostrato meno entusiasmo per la decisione di inviare armamenti in aiuto di Volodymyr Zelensky e i suoi per combattere l’invasione russa. Nella riunione con i parlamentari ha confermato che lurgenza sia “fermare il conflitto. Dobbiamo fare di tutto per fermare la guerra. La pace non è mai fuori moda”.

Inoltre, ha palesato la volontà di aiutare tutti i profughi del conflitto, soprattutto le madri con figli in età scolare, oltre a garantire assistenza, scuola e cure. In mattinata, Salvini ha incontrato l’ambasciatore ucraino a Roma. Il dato curioso riguarda Michele Serra. Il giornalista, in un articolo odierno, ha proposto di utilizzare la presenza di politici europei sul campo di battaglia come deterrente per la guerra. In particolare, Serra ha suggerito di convocare il prossimo Consiglio dei ministri d’Europa nella capitale ucraina, in modo tale che i ventisette rappresentanti dei Paesi membri possano diventare, con la loro presenza, un’arma a tutti gli effetti.

Un altro punto di contatto tra le idee di Serra e Salvini, laico il primo e cattolico il secondo, attiene al fatto che si debba seguire il consiglio di Papa Francesco, ovvero di intraprendere una marcia per la pace verso est, che almeno a parole rimanda ai movimenti non violenti del secolo scorso, adesso quanto mai attuali. Premesso che l’Italia ha già cominciato a inviare armamenti e aiuti militari all’Ucraina, molte personalità dello Stivale continuano a dichiararsi contro la violenza. Tra questi figura l’insolito duo.

Forse è vero. In fin dei conti, in periodi difficili come quelli bellici, uomini che tra loro non hanno teoricamente nulla in comune, possono fare fronte contro un nemico esterno. Non sappiamo ancora se Michele Serra e Matteo Salvini siano consapevoli della loro insolita “convergenza”. L’unica cosa che si può trarre da questa dinamica intesa è che la pace, oggi più che mai, si è svestita delle bandiere e degli slogan, gridando a gran voce alla fratellanza e solidarietà tra gli esseri umani.

Aggiornato il 03 marzo 2022 alle ore 17:35