È tutta colpa della Russia?

È veramente difficile scrivere del conflitto russo-ucraino in un momento in cui i media occidentali si sono schierati acriticamente a favore dell’Ucraina senza tenere in considerazione le ragioni, che ci sono, anche della Russia. Siamo tutti travolti dal fattore emotivo che non può non considerare una nazione che ha subito un’invasione militare. Ciò nonostante, l’osservatore che non ha pregiudizi, deve valutare la situazione che si è venuta a creare nella sua oggettività. Ho ascoltato una breve intervista al presidente emerito della Camera Fausto Bertinotti nel programma Stasera Italia condotto dalla giornalista Barbara Palombelli, nella quale affermava, in merito alla guerra tra la Russia e l’Ucraina, che “due torti non fanno una ragione”. Sono d’accordo con il presidente Bertinotti! Qual è la causa dell’aggressione militare della Russia all’Ucraina? Il torto dell’Occidente, degli Stati Uniti e della Nato è stato “l’accerchiamento” della federazione russa da parte della Nato, realizzato dopo il disfacimento dell’unione sovietica, a partire dalle repubbliche baltiche e nazioni come la Polonia, Romania, Bulgaria appartenenti, prima del crollo sovietico, al patto di Varsavia.

Le colpe, gravissime, di Vladimir Putin: prima il riconoscimento delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk nel Donbass e, dopo, l’invasione dell’Ucraina in violazione del diritto internazionale. Trovare adesso una soluzione alla guerra non è facile ma non impossibile. Spiragli si sono aperti con l’inizio di trattative tra le delegazioni ucraine e russe al confine tra l’Ucraina e la Bielorussia. Speriamo che le parti sappiano trovare un compromesso che limiti i danni della continuazione del conflitto. Altra colpa di quello che è successo è da addebitare all’Unione europea. La decisione “indotta” di applicare sanzioni mai applicate prima contro il popolo russo e la nomenclatura del potere russo, a mio avviso, sono legate alla debolezza dell’Europa – “gigante economico e nano politico” – che ha delegato agli Stati Uniti la propria difesa e la leadership della politica estera. I danni delle sanzioni che stanno colpendo la Russia si ripercuoteranno, effetto boomerang, sull’Europa e, in particolare, sull’Italia e la Germania che sono i maggiori partner commerciali della Federazione russa, senza considerare il problema di approvvigionamento di energia.

Se l’Europa avesse avuto un’autonoma politica estera comune avrebbe potuto creare le condizioni politiche per un accordo che conciliasse: l’integrità territoriale dell’Ucraina, più che legittima, il diritto alla sicurezza della federazione russa e la tutela delle minoranze etnico-linguistiche russofone. Bastava mutuare l’esperienza di successo delle regioni a statuto speciale italiane: Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e le Provincie autonome di Trento e Bolzano. Per esempio la Provincia Autonoma di Bolzano gode di un’ampia autonomia e garantisce e tutela le minoranze etniche e linguistiche garantendo loro la rappresentanza politica nel Parlamento italiano. Carl von Clausewitz affermava: “La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi”.

Aggiornato il 01 marzo 2022 alle ore 11:36