
“L’idea è varare nel consiglio dei ministri di venerdì un Fondo unico per l’automotive”. Lo sostiene Giancarlo Giorgetti in un’intervista al Sole 24 Ore. Per il ministro leghista per lo Sviluppo economico, l’intesa “è ancora da perfezionare nel dialogo tra ministeri” ma “l’impianto dell’intervento per l’automotive è pronto: un Fondo unico per il rifinanziamento dell’eco-bonus e per interventi che favoriscano la riconversione della filiera, con una durata che potrebbe essere almeno triennale”. Il Fondo unico per l’automotive poi “sarà declinato dai ministeri sia sotto il profilo degli incentivi sia sull’altro corno del problema industriale che abbiamo di fronte, cioè l’aiuto alla riconversione della nostra catena produttiva”. Rispetto all’entità, si sta discutendo “sulla base di circa 1 miliardo l’anno. Pensiamo che abbia senso solo attivare azioni pluriennali”. Per Giorgetti, “non dobbiamo fermarci all’elettrico anche per favorire l’acquisto di vetture più economiche a favore di classi meno abbienti. Dobbiamo discuterne anche con il ministero della Transizione ecologica, ma la nostra proposta arriva fino a 135 grammi di Co2 per chilometro perché abbiamo la responsabilità di incentivare anche una quota di produzione nazionale”.
Bisogna “dare risposte alla sfida che è colma di rischi della transizione dell’auto”, tenendo conto “che tutta la nuova frontiera dell’elettrico implica un minore impiego di manodopera”. La produzione di auto in Italia nel 2020 “è scesa a un quarto delle auto prodotte in Spagna”. O “riusciamo a tenere e anche a consolidare la produzione nazionale o ci mettiamo in una situazione complicata”. Si deve fare in modo “che la produttività e il costo del lavoro siano concorrenziali con altre potenziali localizzazioni. Siamo convinti che Stellantis, e la gigafactory a Termoli che supporteremo con 369 milioni di risorse pubbliche lo dimostra, debba continuare a essere ingaggiata in Italia, ma non è così scontato e non è così obbligato per loro farlo”. Nel nuovo Fondo “pensiamo a strumenti di vario tipo, anche per finanziare la nuova formazione del personale che esce da determinate forme di produzione ed entra nel processo produttivo dell’elettrico”.
Aggiornato il 17 febbraio 2022 alle ore 13:32