M5s, Grillo concede a Conte l’ultima possibilità

Beppe Grillo concede a Giuseppe Conte l’ultima chance. Il capo “dimezzato”, che vuole giocare la carta legale, ha la necessità di ribaltare la sospensiva del Tribunale di Napoli, dopo l’azzeramento dei vertici del Movimento cinque stelle. La  leadership contiana, già insidiata dal dualismo con Luigi Di Maio, ha ricevuto un colpo quasi mortale. Il comico medita, nel caso di fallimento definitivo di Conte, di  rilanciare il M5s con l’azzeramento totale e la ricostruzione di un comitato di garanzia in grado di votare un nuovo statuto. Il fondatore non esclude una nuova leadership femminile. Gli esempi, inevitabili, sono rappresentati da Virginia Raggi o Chiara Appendino. Ma le due sindache sono uscite perdenti (la prima si è presentata e ha perso a Roma, la seconda a Torino si è ritirata prima delle elezioni, ndr) dalle ultime Amministrative.

Il confronto tra Grillo e Conte vuole raggiungere un primo obiettivo: rasserenare l’universo pentastellato. I due ieri, a tarda sera, sono usciti a braccetto dallo studio di Luca Amato, il notaio di Roma a cui spesso il M5s si è affidato per certificare i propri atti e per risolvere le questioni più complesse. Ma a chi gli domandava se l’ex premier fosse ancora il leader del Movimento, il garante non ha risposto. “Abbiamo fatto una riunione antibiotica per ripristinare il sistema immunitario del Movimento, quindi state tranquilli”, ha detto il comico dando sfogo al suo frasario iperbolico.

Nel pomeriggio Grillo aveva allestito una sorta di “caminetto di guerra” con i legali, che hanno un ruolo chiave in questo momento, poiché l’obiettivo è far ripartire il M5s evitando in futuro altri scogli legali come il ricorso degli attivisti, la causa di questo terremoto politico. Sfumato l’incontro con Roberto Fico, bloccato da un’indisposizione, Grillo ha incontrato gli altri due membri che facevano parte del Comitato di garanzia. Prima Di Maio, in un lungo e “positivo” faccia a faccia. E poi Raggi. Quindi, nello studio notarile, è iniziato il confronto con Conte.

Nelle ultime ore è circolata l’ipotesi della creazione di un nuovo “contenitore”: considerata invece più insidiosa, soprattutto dal punto di vista legale. In questo scenario c’è anche chi non esclude la prospettiva della scissione. Un rischio che nessuno dentro al Movimento – al momento – vorrebbe correre. Al Nazareno si guarda con attenzione all’evoluzione della situazione pentastellata. Ma si spiega che la linea del Pd è di non intervenire nella situazione di altri partiti anche se si osserva che la prospettiva di un fronte progressista con il M5s resta salda.

Aggiornato il 11 febbraio 2022 alle ore 15:44