Centrodestra, Salvini: “Meloni premier? Decidono i cittadini”

Matteo Salvini sfida Giorgia Meloni. “Ognuno ha le sue ambizioni: poi sono i cittadini che decidono. Io sono stato ministro e la gente se lo ricorda. Io ho pagato prezzi per fare il mio dovere”. Il leader della Lega su Radio Capital commenta l’aspirazione di Giorgia Meloni a guidare il prossimo governo. “Sondaggi? C’è chi crede agli oroscopi”. Ma oggi il segretario del Carroccio si concentra sul caro energia. In una lettera al Sole 24 Ore elenca i punti su cui lavorare: “Dobbiamo costruire l’Italia di domani – scrive – con interventi a medio e lungo termine”. Secondo Salvini “la politica dev’essere capace di assumere adeguate contromisure. È con questo spirito – prosegue – che la Lega, anziché disertare, ha raccolto l’invito del capo dello Stato per partecipare a un governo anomalo chiamato ad accompagnare il Paese fuori dalla crisi”. “Al più tardi tra una settimana – annuncia Salvini – il governo metterà a punto un nuovo Decreto Energia per fronteggiare i rincari nel secondo trimestre 2022. Dopo i 5 miliardi previsti per coprire gennaio, febbraio e marzo, ci aspettiamo almeno la stessa cifra”. Il governo ha poi “confermato i 905 milioni che andranno ai Comuni che, pur essendo in graduatoria, non avevano ricevuto fondi per la rigenerazione urbana”, aggiunge il segretario. Salvini rileva che sulla Giustizia “è maturata la consapevolezza, accelerata dopo il coraggioso discorso del presidente Mattarella, della necessità di una riforma profonda”. Mentre su bonus e cessione dei crediti, “dobbiamo contrastare le truffe – dice Salvini – ma non possiamo danneggiare imprese oneste che dall’oggi al domani vedono paralizzato un sistema di circolazione del credito su cui avevano fatto affidamento”.

Intanto, Antonio Tajani, a proposito del futuro della coalizione moderata, torna a ripetere che “il centrodestra non è un monolite”, ma “una coalizione che ha al suo interno forze diverse”. E, intervistato dal Corriere della sera, crede che “un ruolo fondamentale lo debba avere Forza Italia che è il centro del centrodestra”. Per ricompattare la colazione dopo lo sfaldamento a seguito del voto per il Quirinale, “la formula vincente si troverà. Non si fanno certo le fusioni a freddo il giorno dopo di un voto delicato come è stato quello del Quirinale”. Anche a livello locale gli equilibri si sono fatti più precari. “È fisiologico che ci siano tensioni a livello locale”, è il commento del coordinatore di Forza Italia. La soluzione non sono le primarie, richieste da Fratelli d’Italia. “È uno strumento che ha fatto ottenere pessimi risultati al Pd”, rileva Tajani. In vista delle elezioni politiche del 2023, “con l’attuale sistema di voto il centrodestra deve restare unito”, sollecita Tajani, che non vede prospettive diverse “da un centro che è FI”. “Nella storia degli ultimi 28 anni – spiega l’azzurro – i contenitori di centro che sono nati dopo la fine della Democrazia cristiana non hanno mai avuto successo”.

Aggiornato il 09 febbraio 2022 alle ore 18:24