Centrodestra, Toti: “L’era dei poli è chiusa”

Giovanni Toti guarda ormai a un nuovo corso centrista. Per il presidente della Regione Liguria, “Forza Italia non abbraccia più tutti i moderati”. Dopo il patto con Matteo Renzi per la fondazione di “Italia al centro”, la nuova formazione politica che prova a fare la sintesi di Italia viva e di Coraggio Italia, Toti, intervistato dal Corriere della sera, analizza l’attuale fase d’incertezza politica. “Dopo un’era in cui il pendolo ha oscillato verso gli estremi – sostiene – si pensi al M5s con i Vaffa day o al trionfo di posizioni elettorali estreme, credo che adesso il pendolo, grazie all’insediamento di un governo di unità nazionale e a un premier credibile come Draghi, stia iniziando ad oscillare verso il centro”. Per il governatore, “Forza Italia è stato il centro. E sicuramente sta al centro, ma i numeri ci dicono che non lo rappresenta più tutto. E proprio perché la consistenza numerica e la capacità di aggregazione è un elemento essenziale della politica, io penso che anche gli azzurri, come gli altri amici di centro, possano far parte a pieno titolo del ragionamento che sto facendo adesso. Ovviamente occorre l’attitudine a rinunciare a un po’ della propria identità ed essere disponibili ad aprire le porte a uno schieramento più ampio”, aggiunge.

Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia, ex forzista come Toti, non nasconde il grave stato di crisi del centrodestra. “Incredibile! Tutti – sostiene – dicono di voler ricostruire il centrodestra e tutti vanno avanti a suon di ultimatum e di minacce verso i potenziali alleati. Giorgia Meloni vuole fare di Fratelli d’Italia il primo partito per dare le carte (a chi le darà, mi chiedo, se salta l’alleanza?). Matteo Salvini, tanto per essere aperto al dialogo, continua a gridare al “tradimento” per la vicenda del Quirinale e sbatte la porta in faccia a Renzi e a Toti e a chiunque altro non riconosca come suo interlocutore”. Per Napoli, “se queste sono le premesse, le strade sono due: o si ferma questa corsa verso il baratro, e tutti si riprende a tessere la politica. Oppure, il centrodestra persiste nello stato comatoso avanzato, fino a renderlo irreversibile. E non è un’opinione di Osvaldo Napoli, ma una realtà oggettiva e inoppugnabile”.

Aggiornato il 08 febbraio 2022 alle ore 17:11