Immaginiamo la scena. Due persone si aggirano con fare sospetto per le vie del centro storico di Roma. Le mascherine, in qualche modo, favoriscono la copertura parziale della loro identità. Sarà stato anche per il freddo pungente, improvvisamente i due accelerano il passo e, sempre guardandosi alle spalle per assicurarsi che nessuno li segua, si avvicinano ad un portone e suonano un campanello. Nessuno apre o risponde al citofono. Continuano a suonare ma nulla accade. Uno dei due impugna allora lo smartphone: “Ma lo vuoi aprire sto’ cavolo di portone?”. I due si intrufolano nei meandri del lussuoso palazzo capitolino e si intrattengono per un bel po’ di tempo con il padrone di casa per dirsi cosa ancora non è chiaro ai più. Alle 10:04 della stessa mattinata i tre postano sui rispettivi profili un tweet “copia&incolla”: uguale in tutto e per tutto nella sua intrinseca e inutile ovvietà. Lo specchio di una realtà con la quale i partecipanti al summit nella mattinata romana non riescono proprio a fare i conti.

Aggiornato il 20 gennaio 2022 alle ore 13:44