“Buona parola a tutti” pone l’accento sui danni da cattiva formazione scolastica che hanno generato le lacune emerse nell’ultimo concorso per entrare in magistratura. Enorme il danno per la futura classe dirigente se ci ritroviamo con giovani laureati in materie giuridiche che commettono grossolani errori di grammatica alla prova scritta. Negli ultimi trent’anni l’Italia ha subito una magistratura forcaiola, non garantista e poco aperta a perdono e recupero dei condannati. Sarebbe terribile un futuro giudiziario in mano a chi non sa leggere e scrivere; somiglierebbe non poco ad un western all’italiana in cui il boia arresta, giudica ed impicca.
Aggiornato il 23 dicembre 2021 alle ore 12:35