In memoria di Antonio Escohotado

Una figura eccentrica, con un percorso intellettuale certamente molto diverso da quel che ci si aspetterebbe da uno studioso. E che proprio per questo ha avuto molto da dire nel panorama del liberalismo contemporaneo. Si tratta di Antonio Escohotado, filosofo spagnolo scomparso lo scorso novembre all’età di 80 anni alla cui memoria è stato dedicato un webinar dell’Istituto Bruno Leoni, che si è tenuto mercoledì e che ha visto la partecipazione di Maria Blanco (profesora de Historia e Instituciones Economicas dell’Universidad Ceu-San Pablo), Alberto Mingardi (direttore generale dell’IBL e professore associato di Storia delle dottrine politiche all’Università Iulm) e Loris Zanatta (professore di Storia e istituzioni delle Americhe dell’Università di Bologna).

Come ha ricordato Alberto Mingardi nell’introdurre il seminario, oltre ad essersi dedicato alla filosofia morale, Escohotado ha avuto un’intensa storia di attivista politico antiproibizionista. Ha scritto una Storia delle droghe completa e assai interessante da leggere, che nasce proprio con l’obiettivo di guidare il lettore in un percorso di apprendimento su questo argomento. E all’interno della sua notevole opera di scrittore e di filosofo, l’elemento più prezioso rimane comunque la trilogia sui nemici dei commercio, che affronta di petto le tesi del comunismo e va a ritroso, per ritrovare nella storia le idee che hanno ostacolato la libertà.

Blanco ha ricordato il percorso biografico di Escohotado, dalla tesi di laurea sul giovane Hegel ai lavori della maturità, in campi così diversi come la storia delle droghe, la sociologia del potere, la storia del comunismo e del socialismo. I contributi di Escohotado sono stati originali ma anche per questo non sempre facilmente accessibili: sull’animo del divulgatore prevaleva la tendenza a non tralasciare nessun dettaglio, nessun possibile sentiero di ricerca. Maria Blanco ha evidenziato come, in Spagna, alla sua morte siano apparsi molti “orfani e vedove di Escohotado”: come cioè egli abbia esercito un’influenza profonda nei circoli intellettuali i più diversi, da Podemos ai liberal-liberisti. Rispetto a questi ultimi, è importante e significativo che Escohotado sia stato scoperto e riscoperto dai più giovani, per i quali era diventato un punto di riferimento: un erudito e un saggio.

L’opera di Escohotado ha rappresentato una “rivelazione”, per Loris Zanatta. Uno studioso che si accosta alla sua trilogia sui nemici del commercio ha la sensazione che un grande intellettuale abbia già anticipato certe idee. L’interpretazione del populismo americano, o di quello cattolico, è un esempio di come Antonio Escohotado avesse già tracciato con molta chiarezza una via, con largo anticipo. È notevole la voglia che aveva di andare all’origine delle cose, di impegnarsi in un viaggio che prevede momenti di scoperta, ma anche passaggi faticosi. Escohotado ha spiegato perché i nemici del commercio avversano anche la libertà. Ha svolto una riflessione intrisa di realismo, ma allo stesso tempo vissuta con l’entusiasmo che manca ai nemici della società aperta.

Aggiornato il 18 dicembre 2021 alle ore 10:29