
Oggi il Consiglio dei ministri potrebbe decidere la proroga dello stato di emergenza al 31 marzo. È un’accelerazione decisa direttamente dal premier. Mario Draghi vuole dare un segnale forte sulle priorità relative alla situazione della pandemia. E cresce, infatti, il pressing per la proroga: “Credo sia maturo il momento”, ha detto il segretario dem Enrico Letta. Sulla stessa linea anche il leader del M5s, Giuseppe Conte: “È chiaro che rispetto alla curva epidemiologica e a una variante che appare molto contagiosa ci sembra necessario pervenire a una proroga”. Un’ipotesi sulla quale è stato cauto il leader della Lega, Matteo Salvini: “Aspettiamo i dati, siamo al 13 dicembre e aspettiamo di confrontarci con sindaci e governatori”.
La leader di FdI Giorgia Meloni è critica: “Dopo due anni lo stato di emergenza, ma che emergenza è? Non è emergenza, dopo due anni devi riuscire a combattere la pandemia ripristinando la pienezza dei diritti”. “Se può funzionare i primi mesi perché non sai con cosa hai a che fare, dopo due anni lo sai con cosa hai a che fare. È uno Stato – continua – che non fa il suo lavoro: i ristoratori devono fare i controlli, ma nei mezzi pubblici si sta tutti stipati. È il primo cluster, ma ci sono altre priorità, tipo chiudere le palestre. Potenziare il trasporto pubblico è più difficile, ma lo Stato dovrebbe fare le cose difficili, non quelle facili sulla pelle dei cittadini. La combo Speranza-Lamorgese ci spiega poi che hanno fermato i voli da una serie di nazioni africane: qui sbarcano ogni giorno migliaia di persone, e loro bloccano i voli”.
Mariastella Gelmini interviene a margine dell’evento Direzione Nord a Milano. “Saranno – dice la ministra per gli Affari regionali e le Autonomie – decisioni delle prossime ore. Certamente c’è un approfondimento su questa tematica e ci sarà nelle prossime giornate una cabina di regia e un consiglio dei ministri”.
Intanto, sul tema interviene il ministro della Salute Roberto Speranza. “Oggi in Cdm ci saranno ulteriori scelte sull’emergenza che stiamo vivendo”, dice al seminario “La casa come primo luogo di cura del cittadino. L’accreditamento delle cure domiciliari e delle Reti di cure palliative”. “Le terze dosi sono ancora più importanti per fronteggiare la variante Omicron, lo stiamo vedendo dai dati che arrivano”, sottolinea poi Speranza. “I numeri di questi giorni sono molto incoraggianti. Ieri mezzo milione di dosi di vaccino anti-Covid inoculate. In totale sono state superate i 100 milioni di dosi di vaccino somministrate – aggiunge –. E anche per le prime dosi, nelle ultime settimane ce ne sono state 450mila. Molte le prenotazioni anche per i più piccoli”.
“La casa come primo luogo di cura è una strategia che dobbiamo assolutamente perseguire. Siamo uno dei Paesi con più anziani nel mondo, vogliamo diventare il primo Paese in Europa per le cure domiciliari agli over 65. Per fare questo va assolutamente superato il tetto del personale, che è quello che più ci ha fatto male come servizio sanitario in questi anni. Altro grande tema è la riforma dell’assistenza primaria”, dice Speranza. “Ma questo – chiosa – non lo può fare da solo un ministro serve un patto tra le istituzioni, governo, regioni, comuni. Anche i sindaci, amministrazioni comunali devono stare a bordo per l’assistenza socio-sanitaria. Ci vuole un patto-Paese”. “L’epidemia continua ad essere un problema reale, concreto con cui fare i conti. Certo abbiamo strumenti che un anno fa non avevamo, a cominciare dai vaccini”, conclude Speranza.
Aggiornato il 25 marzo 2022 alle ore 10:23