Assegno unico per i figli: ecco cosa prevede

Il Consiglio dei ministri, secondo quanto appreso, ha approvato il decreto legislativo attuativo dell’assegno unico: entrerà a regime dal 2022. Il provvedimento, adesso, dovrà passare al vaglio delle commissioni competenti delle Camere per il parere, prima del via definitivo. Elena Bonetti, ministro delle Pari opportunità, a Rai Radio1, ospite della trasmissione “Un Giorno da Pecora”, ha detto: “Sono molto soddisfatta ed emozionata, è un provvedimento storico a cui ho lavorato. È un provvedimento che, finalmente, risponde alle richieste delle famiglie italiane, che dal primo gennaio possono fare richiesta sul sito dell’Inps, presentando un Isee. Se non si presenta un Isee o lo si ha superiore a 40mila euro, si avrà l’assegno più basso, che parte da 50 euro per un figlio. È obbligatorio presentare domanda per ricevere l’assegno”. 

L’importo

Come riportato nella bozza “per ciascun figlio minorenne è previsto un importo pari a 175 euro mensili” che “spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di Isee superiori, esso si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 50 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40.000 euro. Per livelli di Isee superiori a 40.000 euro l’importo rimane costante”. Non solo: “Per ciascun figlio successivo al secondo è prevista una maggiorazione dell’importo pari a 85 euro mensili. Tale importo spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di Isee superiori, esso si riduce gradualmente, fino a raggiungere un valore pari a 15 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40.000 euro. Per livelli di Isee superiori a 40.000 euro l’importo rimane costante”.

Come fare domanda

La domanda (che avviene in modalità telematica presso l’Inps o Istituti di patronato) per il riconoscimento dell’assegno unico deve essere presentata a decorrere dal primo gennaio di ciascun anno ed è riferita al lasso di tempo intercorso tra il mese di marzo dell’anno di presentazione della domanda e quello di febbraio dell’anno successivo. Inoltre, è spiegato che a “decorrere dall’anno 2022 è riconosciuta una maggiorazione forfettaria per i nuclei familiari con quattro o più figli, pari a 100 euro mensili per nucleo”.

Figli con disabilità

La bozza ha evidenziato: “Per ciascun figlio con disabilità minorenne è prevista una maggiorazione, sulla base della condizione di disabilità come definita ai fini Isee, degli importi individuati pari a 105 euro mensili in caso di non autosufficienza, a 95 euro mensili in caso di disabilità grave e a 85 euro mensili in caso di disabilità media”. C’è dell’altro: “Per ciascun figlio con disabilità maggiorenne fino al compimento del ventunesimo anno di età è prevista una maggiorazione dell’importo pari a 50 euro mensili. Per ciascun figlio con disabilità a carico di età pari o superiore a 21 anni è previsto un assegno dell’importo pari a 85 euro mensili. Tale importo spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di Isee superiori, esso si riduce gradualmente secondo gli importi indicati nella tabella 1 fino a raggiungere un valore pari a 25 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40.000 euro. Per livelli di Isee superiori a 40.000 euro l’importo rimane costante”.

I requisiti

Essenzialmente ammontano a quattro i requisiti per poter richiedere l’assegno unico. In primis, il richiedente deve essere “cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero sia cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o sia titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi”. A seguire il richiedente deve essere “soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia”; “residente e domiciliato in Italia”. Infine deve essere, o essere stato, “residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale”. Altro aspetto: l’articolo 12 del Dl sull’assegno unico ha specificato che a decorrere dal 2022 è consentita la spesa di 20 milioni di euro all’anno per l’assunzione a tempo indeterminato di personale da assegnare alle strutture dell’Inps competenti. Infine, l’articolo 9 del Dl ha indicato la costituzione presso la presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento per le Politiche della famiglia, dell’Osservatorio nazionale per l’assegno unico e universale per i figli a carico, con le funzioni di supporto tecnico-scientifico per lo svolgimento delle attività di analisi, monitoraggio e valutazione d’impatto dell’assegno.

Aggiornato il 18 novembre 2021 alle ore 16:20