Quirinale, Martelli: “Potrebbe tornare metodo rosa di nomi”

Claudio Martelli è convinto che la partita sul Quirinale “sarà un’elezione stile Ciampi”. L’ex ministro della Giustizia, esponente storico del Psi craxiano, in un’intervista a La Stampa, disegna gli scenari futuri sul Colle. “La rosa – sostiene – è un metodo che potrebbe tornare nelle prossime settimane: una parte indica dei nomi e l’altra parte sceglie all’interno di quella rosa. La rosa potrebbe farla il centrosinistra, lasciando al centrodestra la possibilità di scegliere. Ma anche viceversa”, dice Martelli, che aggiunge: “Il contesto che si avvicina di più è quello del 1999, l’elezione di Carlo Azeglio Ciampi. Certo, siamo condizionati dall’equivalenza dei ruoli: quello di ex governatori della Banca d’Italia. E anche due personalità che, con quel passato, hanno anche guidato il governo come presidenti del Consiglio. Ma il parallelo c’è”.

Per Martelli, “serve un presidente non di parte, non espressione di una coalizione politica maggioritaria che peraltro non c’è. Un presidente che raccolga il massimo dei consensi”. Draghi, Casini e Cartabia: sono i tre candidati con maggiori chances? “Certamente – risponde – sono tre candidati in grado di farcela. Le prime votazioni richiedono una maggioranza molto larga e l’unico che potrebbe averla è Mario Draghi. Al primo scrutinio potrebbe sostenerlo sia chi non lo vuole più alla guida del governo e vuole sbarazzarsi di lui, sia chi lo vuole presidente per assicurare all’Italia una guida prestigiosa per sette anni”.

Frattanto, il forzista Antonio Tajani sostiene che “il centrodestra si presenterà alle votazioni per il presidente della Repubblica con un unico candidato. Noi non abbiamo mai parlato di Quirinale. La nostra disponibilità a sederci attorno a un tavolo è limitata alla scrittura della legge di Bilancio. Di Quirinale di parla dopo la Manovra”.

“Le scelte del presidente Silvio Berlusconi”, in merito ad una sua candidatura per il Quirinale, “quando ci saranno, saranno comunicate in maniera ufficiale e non con i retroscena”. Lo sottolinea la ministra per il Sud Mara Carfagna rispondendo ad una domanda, a margine del Consiglio Affari Generali, sulle parole di ieri di Giorgia Meloni in merito all’improbabilità che il leader di Forza Italia sia eletto al Colle.

Aggiornato il 18 novembre 2021 alle ore 18:56