Sileri e Fontana concordano: “Sul tavolo, ipotesi limitazioni per No vax”

Pierpaolo Sileri e Attilio Fontana si trovano d’accordo sull’ipotesi di imporre limitazioni per i No vax. “Lockdown per non vaccinati? Non è la strategia da attuare con i numeri odierni, può essere valutata in caso di passaggio in zona arancione”. Lo ha detto il sottosegretario grillino alla Salute, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus. “C’è qualche area del Paese – ha affermato Sileri – che rischia di finire in zona gialla, ma questa non prevede grosse restrizioni, quindi al momento non vi è motivo di fare restrizioni per i non vaccinati. Va tenuta sul tavolo, come tante altre opzioni, ma la situazione, è sotto controllo”.

Secondo il sottosegretario “dobbiamo concentrarci sullo spingere le persone a fare la prima dose, chi non l’ha fatta, e gli altri la terza dose. La scienza oggi ci mostra che i vaccini funzionano e funzionano molto bene, ma che questa immunità tende a ridursi nel corso del tempo, che è quello che accade anche per tantissimi altri vaccini. Il vaccino dunque merita un richiamo, con la dose aggiuntiva richiami il sistema immunitario alla guerra contro il Coronavirus, avendo poi un’immunità più forte e verosimilmente anche più duratura, quanto sarà duratura lo scopriremo nel corso dei prossimi mesi. Con questo virus siamo tutti alunni, la scienza ha trovato risposte molto rapidamente e procede così la guerra contro il coronavirus. Non è un modo per dire che il vaccino non funziona, le regioni d’Italia che hanno più vaccinazioni hanno meno terapie intensive occupate”, ha spiegato. E sui paragoni con l’epidemia di influenza Spagnola ha precisato che “si tratta di momenti storici diversi, di mobilità diverse, di virus diversi, di possibilità di risposte diverse. È inutile e anche dannoso paragonare ciò che accadde nel 1918 e ciò che sta accadendo oggi. Siamo in due momenti storici diversi, con una globalizzazione diversa, oggi abbiamo questo coronavirus che è un infame, che muta, ma come arma abbiamo la vaccinazione”.

Secondo il presidente della Lombardia Attilio Fontana, intervistato da La Stampa, “chi ha fatto il proprio dovere va tutelato: se la situazione dovesse evolversi in senso negativo, ci dovranno essere limitazioni che non vadano a colpire chi si è vaccinato”.

E alla domanda se abbia in mente il ‘modello austriaco’, risponde: “Queste sono decisioni che spettano al governo. Io vado a dire: tuteliamo prima di tutto la libertà di chi ha fatto il proprio dovere”. Sulla terza dose il presidente della Lombardia afferma: “Sono scelte che competono al governo. Io personalmente sto facendo di tutto per invitare i cittadini a farla. Nella mia filosofia – ha detto – non sono mai favorevole alle imposizioni, all’obbligatorietà. Io sono per cercare di convincere la gente”. Per Fontana tornare a un lockdown “sarebbe un danno indicibile, gravissimo da assorbire. E non solo per l’economia ma anche per l’aspetto psicologico. In Lombardia – ha spiegato – più di 8 milioni di persone si sono vaccinate e io credo che non meritino ulteriori chiusure”.

Aggiornato il 18 novembre 2021 alle ore 17:15