Quirinale, l’ipotesi Berlusconi: tra consensi e critiche

Silvio Berlusconi, come sempre, suscita adesioni e perplessità. Il nome del Cavaliere, come candidato del centrodestra alla presidenza della Repubblica, circola ormai da settimane. Per Giovanni Toti, “Berlusconi certamente è uomo di rango, storia e spessore per poter fare il presidente della Repubblica”. Il governatore della Regione Liguria e cofondatore di Coraggio Italia, sostiene che, “per affetto” lo voterebbe “tutta la vita. Dopodiché bisogna vedere se ci sono le condizioni politiche: i voti del centrodestra non bastano e bisogna verificare se ci sono le condizioni personali affinché lui lo voglia fare, credo che sia comunque un nome che sta nella short list”.

Per Nicola Fratoianni, l’ipotesi di Berlusconi a Colle, rappresenta un autentico “problema”. Secondo il segretario di Sinistra italiana, “Sergio Mattarella, con grande senso e rispetto delle istituzioni ha detto ‘no’ in tutti i modi possibili, e quindi la mia impressione è che Mattarella non ci sia. Invece, Silvio Berlusconi è in campo, eccome, e consiglierei al mio campo di non sottovalutarlo”. Fratoianni pensa “fermamente che questa candidatura sarebbe un problema per il Paese, ma lui ci crede, è una candidatura in campo. E quindi serve attenzione. E dopo l’elezione del capo dello Stato la politica dovrebbe recuperare una sua dinamica comprensibile. E l’unica dinamica comprensibile è quella in cui esistono progetti per il Paese tra loro diversi e alternativi, andando cioè a misurarsi con il voto.”

La deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria replica indignata al leader di Sinistra italiana. “Si rimane sconcertati – dice – a leggere le dichiarazioni di Nicola Fratoianni, per il quale l’ipotesi di Silvio Berlusconi al Quirinale sarebbe ‘un problema’ per il Paese. Berlusconi è sempre stato l’uomo delle soluzioni. Ultima in ordine di tempo, il governo Draghi, che proprio il presidente Berlusconi ha fortemente sostenuto. Un’iniziativa che ne rafforza il profilo di uomo di Stato, già nettamente costruito negli anni in cui è stato lui stesso a guidare il governo del Paese”. Per la deputata forzista, “con Berlusconi premier, l’Italia ha acquisito un ruolo centrale nello scacchiere internazionale, ha favorito i rapporti tra la Russia e l’Occidente democratico, ha presieduto un G7 e due G8. Sul piano interno, si deve all’attività di Berlusconi a Palazzo Chigi l’aver affrontato prontamente ed efficacemente pesanti criticità che hanno colpito territori del nostro Paese, come il terremoto dell’Aquila e la crisi dei rifiuti di Napoli. Uno dei problemi del Paese, invece, è chi, reduce ostinato della sinistra oltranzista, crea steccati ideologici e propone a ogni occasione l’introduzione di nuove tasse, a cominciare dalla patrimoniale. Chi contrasta la cultura del lavoro e dell’operosità e fa il tifo per uno Stato onnipresente e predatore della ricchezza privata degli italiani”.

D’altro canto, Luigi Zanda, senatore del Pd, indica il nome di Enrico Letta quale mediatore della corsa al Quirinale. “La maggioranza – sostiene – deve fare in modo di accordarsi a tempo debito per un nuovo presidente. Sarebbe corretto e serve un lavoro molto discreto per un accordo politico tra partiti e grandi elettori. Ma ci vuole qualcuno che prenda sulle spalle questo compito e penso che uno dei pochissimi che possa avere questo ruolo sia Enrico Letta. È stimato da tutti e nessuno può sospettare che abbia interessi personali: è segretario di un partito con il 12 per cento di parlamentari e non può suscitare preoccupazioni di qualsivoglia egemonia”.

 

Aggiornato il 17 novembre 2021 alle ore 18:28