Settimopiano. Il rebus delle quote

C’è un filo conduttore in questa tornata di nomine Rai, che spiega anche il continuo rinvio delle stesse da parte dell’Amministratore delegato, a causa del mancato accordo tra i partiti: la difficoltà di attribuire a questa o quella forza questo o quel direttore. A cominciare da Mario Orfeo e Monica Maggioni, i due nomi più pesanti. L’Ad vorrebbe nominare più donne e una sarebbe proprio Maggioni al Tg1. Ma ci sono due problemi: è sgradita a molti giornalisti della testata che la conoscono bene quando era capo prima degli Esteri e poi degli Speciali del Tg1; nessun partito vuole intestarsela. Diventata presidente Rai a seguito di un patto bipartisan Paolo Gentiloni-Ignazio La Russa, Maggioni finì per scontentare sia destra che sinistra. Tanto che nessuno dei due schieramenti la ritiene completamente affidabile.

C’è poi Orfeo che scalpita. Vorrebbe la direzione day time, ma potrebbe andare alla direzione Approfondimenti. Ma anche qui in che quota? Diventato direttore del Tg2 in quota Popolo della Libertà versante Alleanza Nazionale, poi al Tg1 in quota Partito Democratico (segreteria Matteo Renzi), arrivato al Tg3 a metà tra Italia Viva e Pd (segreteria Nicola Zingaretti). Pare che gli attuali vertici del Pd non vogliano intestarselo e Italia Viva è troppo piccola per poter ottenere da sola una grande direzione, come quelle che spetterebbero a Orfeo.

Anche su Simona Sala, prima Pd, poi vicina al Quirinale e diventata direttore del Giornale radio in quota Cinque Stelle, c’è confusione e incertezza sul partito di attribuzione. Stesso rebus anche nel centrodestra, con il direttore della Tgr, Alessandro Casarin, nominato in quota Lega tre anni fa (così come il suo braccio destro Roberto Pacchetti, condirettore della stessa testata, vicinissimo a Matteo Salvini) che, per ottenere la riconferma, ha chiesto aiuto anche a Forza Italia. Ottenendo una sorta di blindatura ma anche, a cascata, gettando nel panico Antonio Preziosi, direttore di Rai Parlamento in quota strettamente azzurra che teme di non poter crescere, se Casarin finisse a sua volta in quota Forza Italia.

Aggiornato il 08 novembre 2021 alle ore 13:47