
Stop alla deforestazione entro il 2030 e un investimento di 19,2 miliardi (fondi pubblici e privati). In sintesi, è questo l’accordo che andranno a firmare – oggi a Glasgow, nell’ambito dell’appuntamento Cop26, la Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici – i 120 leader mondiali che si sono dati appuntamento in Scozia.
“L’iniziativa della Cop26 è molto molto importante – ha detto Mario Draghi – traccia il percorso che dovremo intraprendere tutti insieme per dare risposta al problema che non possiamo risolvere da soli. Un singolo Paese non può rispondere a questi problemi e questa forse è la più importante iniziativa collettiva diretta a questo fine”.
“Fermare la devastazione delle foreste”: queste le parole del premier britannico, Boris Johnson, mentre Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, su Twitter ha ammesso: “Sono impaziente di affrontare le principali questioni climatiche”.
Tra i firmatari dell’accordo, secondo quanto appreso, dovremmo trovare Brasile, Russia, Canada, Cina, Indonesia e Repubblica Democratica del Congo, Stati Uniti e Regno Unito. Non solo: una parte dei fondi andrà agli Stati in via di sviluppo. L’obiettivo è ripristinare i terreni danneggiati, contrastare gli incendi boschivi e dare un sostegno alle comunità indigene.
In base a quanto riportato dal Guardian, Johnson affermerà che “le foreste supportano le comunità, i mezzi di sussistenza e l’approvvigionamento alimentare e assorbono il carbonio che immettiamo nell’atmosfera. Sono essenziali per la nostra stessa sopravvivenza”.
Aggiornato il 02 novembre 2021 alle ore 13:28