
Tasse, pensioni, reddito di cittadinanza, fisco: approvata la Manovra 2022 dal Consiglio dei ministri (all’unanimità). “Una manovra per la crescita” è stato il commento di Mario Draghi, presidente del Consiglio, prima di procedere all’illustrazione dei punti principali.
Tasse e fisco
Con l’obiettivo di dare una limata al cuneo fiscale e l’Irap è in programma un intervento da 8 miliardi di euro, di cui sei con un nuovo stanziamento di bilancio e due miliardi già assegnati in precedenza. E poi, con uno stanziamento di 650 milioni, sugar tax e plastic tax rinviate al 2023. Ridotta dal 22 per cento al 10 per cento l’Iva su prodotti assorbenti per l’igiene femminile. Stanziati 2 miliardi di euro, nel 2022, per frenare l’aumento dei costi dell’energia.
Draghi, nello specifico, ha detto: “Per quanto riguarda le tasse mettiamo a disposizione circa 12 miliardi per ridurre la pressione fiscale: non 8, ma 12. Otto miliardi sono a disposizione per un intervento mirato per ridurre imposte sulle società e sulle persone, il cuneo fiscale: ci sono varie ipotesi che definiremo con il Parlamento nelle prossime settimane. Nel triennio 2022-2024 destiniamo in termini cumulati quasi 40 miliardi per la riduzione delle imposte, sono cifre mai stanziate. Ventiquattro miliardi di questi 40 servono per l’intervento sul cuneo, il resto comprende incentivi fiscali che diamo a famiglie e imprese per investimenti nel patrimonio immobiliare, in tecnologia e digitalizzazione”.
Investimenti pubblici
Circa 70 miliari saranno stanziati per investimenti delle Amministrazioni centrali e locali, dal 2022 al 2036. Risorse, queste, destinate al completamento di infrastrutture ferroviarie e autostradali, per le metropolitane, per la tutela del patrimonio. Sul piatto anche risorse per il Giubileo in programma nella Città eterna e le Olimpiadi di Milano-Cortina. Non solo: è implementata la dotazione del Fondo di sviluppo e coesione per il periodo 2022-2030 con 23,5 miliardi. Rifinanziati con circa 6 miliardi gli interventi relativi alla ricostruzione privata delle aree colpite dal sisma nel Centro Italia.
Reddito di cittadinanza e pensioni
Ed ecco il capitolo relativo al Reddito di cittadinanza, finanziato con un ulteriore miliardo di euro ogni anno, confermando così l’importo del finanziamento sui livelli del 2021. Nel novero anche più controlli, con l’introduzione di correttivi alle modalità di corresponsione, che prevedono – tra le altre cose – la revisione della disciplina delle offerte di lavoro congrue e sgravi contributivi per le imprese che assumono i percettori del reddito e benefici fiscali per gli intermediari.
Interventi, poi, in materia pensionistica, con una misura di durata annuale e con un requisito di 64 anni di età e 38 anni di contributi. Proroga per “Opzione Donna” e l’Ape sociale a tutte le categorie che coinvolgono soggetti che hanno svolto lavori gravosi.
A tal proposito, il premier ha puntualizzato: “Per quanto riguarda le pensioni, l’impegno del governo è tornare in pieno al contributivo. Quota 100 finisce alla fine di quest’anno, la legge di bilancio prevede una transizione a quota 102, con 38 anni di contributi e 64 anni di uscita. Abbiamo rafforzato Opzione Donna e Ape sociale, ampliando la gamma di soggetti che possono utilizzarlo. La cosa importante è che il Governo rimane disponibile al confronto con le parti sociali: l’obiettivo è il ritorno al contributivo, la scatola all’interno della quale tante cose si possono aggiustare. La prima è la flessibilità in uscita, la seconda è recuperare al lavoro tutti coloro che sono andati in pensione e lavorano in nero perché vengono puniti se lavorano. La terza è riequilibrare il rapporto per le pensioni dei giovani, oggi squilibrate”.
Il presidente del Consiglio ha anche confessato: “Per quanto riguarda le pensioni, non mi aspetto lo sciopero generale, dipende dai sindacati ma mi parrebbe strano che lo facessero vista la disponibilità del governo. Ma la questione è nelle mani dei sindacati”.
Venendo agli ammortizzatori sociali, con una spesa di quasi 3 miliardi di euro nel 2022 si dà attuazione alla riforma: aumento dei sussidi di disoccupazione ed estensione degli istituti di integrazione salariale ordinari e straordinari ai lavoratori di imprese al momento non inclusi, nonché agli apprendisti e ai lavoratori a domicilio. In prospettiva pure incentivi all’utilizzo dei contratti di solidarietà e la proroga per il 2022 e il 2023 del contratto di espansione, con l’estensione a tutte le imprese che occupano più di 50 dipendenti. Il congedo di paternità di 10 giorni viene reso strutturale.
Investimenti privati
Sul versante degli investimenti immobiliari privati, gli incentivi al 50 per cento e al 65 per cento e le maggiorazioni legate sono prorogati fino al 2024 alle medesime aliquote. Invece gli incentivi al 110 per cento risultano estesi al 2023 per i condomini e gli Iacp (Istituto autonomo case popolari), con una discesa al 70 per cento nel 2024 ed al 65 per cento nell’anno seguente. Abitazioni: l’incentivo al 110 per cento vedrà l’estensione esteso per il secondo semestre del 2022 (abitazioni principali di persone fisiche con la previsione di un tetto Isee). Confermati incentivi per le facciate anche nel 2023 (percentuale agevolata del 60 per cento). Rimodulate le misure di Transizione 4.0 fino al 2025. Inoltre, sono rifinanziati il Fondo di garanzia Pmi (per 3 miliardi di euro), la cosiddetta “Nuova Sabatini” e le misure per l’internazionalizzazione delle imprese.
Sanità
Previsti quasi 1,8 miliardi per acquistare vaccini e medicinali anti-Covid. Il Fondo sanitario nazionale finanziato con 2 miliardi di euro aggiuntivi ogni dodici mesi fino al 2024. Altre risorse andranno al fondo per i farmaci innovativi, per un totale di 600 milioni nel triennio. Borse di studio per specializzandi in Medicina sono aumentate e portate a 12mila l’anno.
Aggiornato il 02 novembre 2021 alle ore 09:11