Ddl Zan e dintorni: gli italiani sottovalutati

Basta la cronaca politica di un solo giorno, quello di oggi, per spiegare meglio di un saggio politologico perché sempre più italiani si astengano dal voto e perché la classe dirigente italiana (in specie quella politica e sindacale) sia sempre più screditata.

Punto primo. I giornali stamane riportano che il mondo politico e sindacale è diviso e mobilitato su “Quota 100”, un provvedimento che non ha suscitato l’aumento di occupati promesso dai suoi sostenitori e che a fine agosto, secondo dati Inps, aveva già appesantito il debito pubblico italiano di ben 11,6 miliardi di euro in quasi tre anni (è una cifra enorme in un Paese che ha ben altri bisogni e necessità dalle infrastrutture, alle scuole, alle carceri sovraffollate e molte altre). Il tutto per consentire di andare in pensione anticipatamente a circa 270mila persone, in gran parte funzionari e impiegati benestanti (107mila pubblici) che non si sono certo “logorati” per il loro lavoro.

Ebbene la Lega, che si definisce un partito popolare e persino liberale, ne vorrebbe il prolungamento e al grido di “no al ritorno alla legge Fornero” si oppone al graduale “ritorno alla normalità” proposto dal Governo. I sindacati stanno facendo altrettanto e minacciano addirittura una mobilitazione popolare.

Mi domando: Matteo Salvini ed i sindacati credono forse che la maggioranza degli italiani non capisca che essi stanno indebitando le attuali e future generazioni solo per comprare voti e consensi a spese dello Stato e cioè di tutti gli italiani, e in particolare dei loro figli e nipoti?

Punto secondo. Al Senato oggi stesso si sta discutendo del “Ddl Zan” sostenuto a spada tratta dal Partito Democratico e altri partiti, che lo presentano ingannevolmente come un provvedimento mirante solo a difendere da violenze, offese e discriminazioni gli omosessuali, i transessuali, le donne e i disabili (un intento condiviso da tutti).

Mi domando: il Pd e associati credono che la maggior parte degli italiani non capiscano che quel Ddl Zan miri invece anche (e forse soprattutto) a consentire a chiunque di scegliere e cambiare ad libitum il proprio genere anagrafico? E che esso miri anche a criminalizzare legittime opinioni (tra cui alcune religiose) e persino verità scientifiche e in specie biologiche? Credono che gli italiani non capiscano che quel disegno di legge miri anche a promuovere tra i bambini l’idea che si possa facilmente cambiare sesso e che tutto questo sia finalizzato a conservare e ottenere (pochi) voti?

No. Gli italiani capiscono tutto questo molto bene.

La verità è che sono quei politici di destra e di sinistra che non capiscono e sottovalutano gli italiani che invece capiscono benissimo i piccoli calcoli elettorali (spesso anche sbagliati) che stanno dietro le loro falsità. E ne sono stanchi.

Aggiornato il 27 ottobre 2021 alle ore 13:45