Pensioni: scontro Lega-Pd

Sul tema delle pensioni è scontro tra Lega e Partito Democratico. Una situazione che sembra aperta, almeno fino a quando dovrebbe essere convocato il Consiglio dei ministri (fino a giovedì) per l’approvazione della legge di bilancio. Le lancette dell’orologio corrono veloci e serviranno per trovare una quadra (vedi il meccanismo per superare Quota 100).

L’Esecutivo, intanto, ha messo i paletti con il Documento programmatico di bilancio (Dpb) che ha inviato a Bruxelles: per ogni capitolo sono state definite le cifre e non c’è l’intenzione di stravolgere l’impianto. Ma il braccio di ferro è su come usare i fondi. Enrico Letta (Partito Democratico) ha espresso la contrarietà al sistema delle Quote, voluto dalla Lega e ha richiesto un intervento con un meccanismo flessibile. Respinta, difatti, la proposta di Matteo Salvini di applicare Quota 102 per due anni, perché creerebbe uno scalone. La discussione è su un possibile meccanismo con età fissa di uscita a 64 anni fino al 2024 e contributi crescenti: idea questa più gradita ai dem che alla Lega.

Claudio Durigon, responsabile del dipartimento Lavoro della Lega, ha notato: “Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni media, la Lega non è “verso il sì” alle nuove misure sulle pensioni. Stiamo ancora lavorando alla riforma, con buonsenso e determinazione. L’obiettivo è non tornare alla Fornero”.

Federico Freni, sottosegretario al Mef della Lega, ha proseguito: “L’obiettivo della Lega è evitare un ritorno alla Fornero: la discussione per una riforma ragionevole è in corso. Inutile soffermarsi ora su numeri e quote: dobbiamo dare risposte concrete alle lavoratrici e ai lavoratori che attendono di poter andare in pensione”.

Aggiornato il 25 ottobre 2021 alle ore 17:32