
“Se resti tu, resto anch’io”, ha detto Mario Draghi a Sergio Mattarella. Per il premier, che non è mai stato eletto da nessuno degli italiani, la democrazia non esiste. Gli italiani, invece, esistono: come “sudditi”. Le regole, a cominciare dalla Costituzione che stabilisce che al Governo ci siano soggetti eletti dagli italiani e mal sopporta come una pericolosa e dubbia forzatura un bis del settennato del presidente della Repubblica, non esistono. E per Draghi non si applicano.
E non sono, insieme alla maggioranza degli italiani, nemmeno d’accordo sull’osannare chi, non avendo ottenuto una legittimazione popolare, non è collegato agli italiani e al Paese. In sostanza, Mattarella con Draghi ha “incastrato” gli italiani. Ammutoliti a suon di vaccino obbligatorio con l’escamotage del Green pass, non si osa chiedere ciò che ci spetta: l’applicazione delle regole. Solo in esse c’è la legittimità e la democrazia. Le regole stabiliscono governi formati da soli eletti dagli italiani e un presidente della Repubblica espressione della maggioranza politica – attualmente di centrodestra, ma finché ci impediscono di votare non emergerà ciò – mero certificatore e omologatore delle decisioni e volontà degli italiani. Vale a dire che noi votiamo e decidiamo chi ci rappresenta in Parlamento, il quale esprime il Governo che attua ed esegue ciò che è indicato dalla maggioranza dai rappresentanti degli italiani che siede in Aula, il presidente della Repubblica sta a guardare, non interviene, è rappresentativo e ratifica, quando è il momento, i provvedimenti.
Conoscendo le regole – tuttora inattuate – si capisce quanto la situazione sia ingarbugliata. Siamo “fuori dalle regole” date, stabilite, scritte.
Aggiornato il 28 settembre 2021 alle ore 10:41