
Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Non è forse vero? Sentite questa. Accade che la super coppia dem Esterino Montino, sindaco di Fiumicino, e Monica Cirinnà, la primadonna dei diritti Lgbtq+ e delle sovversioni atee, abbiano trovato nella cuccia del loro cane un rotolo di banconote da 24 mila euro. Strano no? Per niente se sei di sinistra. Raccontano le cronache che subito la senatrice fluida e il marito sindaco abbiano chiamato i carabinieri, avvertiti a loro volta del ritrovamento del denaro da uno dei figli, a sua volta messo al corrente da uno degli operai che lavoravano alla riqualificazione di alcuni capannoni della tenuta di famiglia. Una cosina come 100 ettari della “CapalBio Fattoria”, attiva dal 2001. Il rotolone di banconote era nascosto sotto assi di legno del pavimento di una vecchia cuccia in disuso, nella parte di una proprietà che costeggia una strada di campagna.
Gli inquirenti stanno indagando a tutto campo: il denaro potrebbe provenire da una rapina, oppure da un traffico di droga, o chissà da quale altro illecito, qualcuno li avrà nascosti lì pensando di tornarli a riprendere. La coppia Montino-Cirinnà ha tirato un sospiro di sollievo: “L’importante cifra è stata rinvenuta casualmente – hanno spiegato – l’abbiamo prontamente consegnata ai carabinieri e siamo felici che quel denaro, probabilmente di malviventi, ora sarà nella disponibilità del Fondo Unico per la giustizia e verrà utilizzato per fini di pubblica utilità”.
Volete inginocchiarvi alla maniera dei piddini? Ringraziare e onorare questa bravissima gente? Lo dico sul serio. Però immaginate a parte invertite se fosse toccato a Giorgia Meloni e al suo compagno di ritrovare un fascio di banconote nella casetta da giardino della piccola Gigì. Se fosse capitata questa infelice sorpresa a Giorgia, che quest’estate per un tuffo in piscina si è beccata della “fascista” col sospetto che rievocasse le nuotate di Benito Mussolini. O se fosse toccato a un leghista, per non andare oltre. Il guaio è che qualcuno ancora insiste a voler essere di altri partiti, perché se fossimo tutti dem, tutti col pensiero unico inchiodato in testa, non ci sarebbero più la malizia, le cattive cose e, vada come vada, finirebbe sempre benone. Ma io non ci sto e mi ostino anche nell’omologazione più scontata a dissentire e trovo il tutto scandaloso. Ammetto che mi piacerebbe fosse applicata quella giustizia che tocca agli altri quando sono i sinistri a inveire e cioè buttare la chiave e accusare di tutto. Senza riforme della giustizia.
Perché, ancorché ciascuno dovrebbe essere libero anche di possedere un regno, che questa coppia scialacqui in 100 ettari di tenuta mi sorprende. Soprattutto pensando alle critiche rivolte a Bruno Vespa e alla sua masseria in Puglia, essendo egli un pluri-giornalista e scrittore sulla cresta dell’onda da cinquant’anni, quindi con tutto il portafoglio a posto per fare il proprietario agricolo. Ma lo vedete dove vanno a finire le vite degli irregolari? Ma fatemelo dire. Ma non ho ragione che parlando di diritti di categorie sensibili, di libertà che sovvertono le regole del Creato, di dogmi e fedi, sarebbe necessario che dall’altra parte non ci fossero occasionali trovatori di fasci di misteriose banconote che cadono dalle nuvole? Anzi, che non ci fosse nessuno a sostenere assurdità infernali. Come quella ragazzina lesbica che ha denunciato di essere cacciata di casa e discriminata, poi coi fondi raccolti dalla solidarietà del web si è fatta una auto di lusso e un cane da 2.500 euro. Non va bene.
Perché al paese mio – quello che una volta era l’Italia – si doveva rispondere dei comportamenti in toto. I deprecati democristiani, con i loro valori per la democrazia e la famiglia, dicevano: “Non basta essere onesti”. Voleva dire che occorre vigilare pure al di là dei propri comportamenti. E quanti sono finiti nel tritacarne della giustizia per non aver fatto niente e dopo anni riabilitati? Premesso che vanno rispettate le indagini e che nessuno dubita, sono i due pesi e le due misure contro il barbaro invisibile che avrà cercato di “sputtanare” la bella coppia, la bella tenuta e tutta la bella combriccola della Capalbio della sinistra-bene. Fossi lì fuggirei, prima di perquisizioni a tappeto, e mi rifarei una vita altrove, in un monastero o in un rifugio di montagna.
Ma guai a pensar male, non bisogna scendere sullo stesso terreno, bisogna amare il nemico e soprattutto non bisogna mai – dico mai – violare il credo. Che è l’unica cosa che conta. Perché il diavolo c’è e il diavolo non fa i coperchi.
Aggiornato il 25 agosto 2021 alle ore 15:56