
Ci siamo: da oggi primo luglio è attivo il Green pass europeo, l'Eu digital Covid Certificate, il certificato che darà la possibilità di viaggiare da e per tutti i Paesi dell’Unione europea e dell’area Shengen. La Certificazione verde Covid-19 potrà essere richiesta per partecipare a eventi pubblici, per accedere a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture, spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in “zona rossa” o “zona arancione”. In pratica, il ministero della Salute rilascia la certificazione verde in base ai dati trasmessi dalle Regioni e Province Autonome relativi alla vaccinazione, alla negatività al test o alla guarigione dal Covid. La certificazione è emessa in formato digitale stampabile. Si potrà ricevere una notifica, un avviso via e-mail o via sms quando il certificato sarà pronto. Il documento viene consegnato a chi è stato vaccinato contro il Covid oppure ha ottenuto un risultato negativo al test molecolare/antigenico o è guarito dal Covid.
Green pass
Il Green pass ha un Qr Code che andrà presentato all’ingresso nel Paese di destinazione, un modo questo per evitare quarantene o tamponi. Il pass europeo, inoltre, sarà valido a partire da quattordici giorni dopo l’ultima dose di vaccino anti-Covid. Va ricordato che il certificato Covid digitale Ue avrà all’interno informazioni quali nome, data di nascita, soggetto che ha rilasciato il certificato e l’identificativo univoco del certificato. Inoltre, fornirà dettagli sulla vaccinazione, il tipo di vaccino, le dosi ricevute e la data di vaccinazione. Sul tampone, sarà spiegato il tipo di test, data, ora, luogo e risultato.
Stesso dicasi per il certificato di guarigione: data del risultato positivo al test e periodo di validità. Quindi, per richiedere il Green Pass sarà necessario aver completato il ciclo vaccinale con entrambe le dosi, aver contratto il Covid entro gli ultimi 6 mesi ed esserne guarito. Oppure aver effettuato un tampone molecolare da meno di 48 ore ed essere risultato negativo.
Soluzioni digitali
Gli Stati membri dovranno fornire soluzioni sul rilascio gratuito del certificato Covid digitale. Nel nostro Paese il pass sarà emesso una piattaforma nazionale del ministero della Sanità. Per quanto concerne i certificati emessi dalle Regioni, è in previsione un periodo di sei settimane affinché siano compatibili con il nuovo modello Ue. Come spiegato sul portale istituzionale: “Chi non dispone di strumenti digitali (computer o smartphone) potrà rivolgersi al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o in farmacia per il recupero della propria Certificazione verde Covid-19. Per un periodo transitorio le documentazioni attestanti l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dall’infezione o l’esito negativo di un test molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore antecedenti avranno la stessa validità della Certificazione verde Covid-19/Eu digital Covid certificate”.
Vaccinazione, test, guarigione
“La persona che è stata vaccinata contro il Covid-19 o ha ottenuto un risultato negativo al test molecolare/antigenico o è guarita da Covid-19 può ottenere la Certificazione verde”.
Notifica emissione Certificazione rilasciata dal ministero della Salute
“L’emissione della Certificazione viene notificata via posta elettronica o sms”. E da quel momento può essere scaricata accedendo accedendo alle piattaforme digitali dedicate. Si riceverà l’e-mail da “ministero della Salute” ([email protected]) o il messaggio sms da “Min Salute”.
Certificazione sicura e protetta con Qr code univoco
“La certificazione verde Covid-19 contiene un codice a barre bidimensionale (QR code) con una firma digitale del Ministero della Salute per impedirne la falsificazione. Il certificato può essere stampato”.
Verifica dell’autenticità e validità della certificazione
“L’autenticità e validità della certificazione sono verificate in Italia attraverso l’app nazionale Verifica C19. I dati personali del titolare della certificazione non vengono registrati dalla APP a tutela della privacy”.
Regole omogenee
Per viaggiare in sicurezza in Europa, pertanto, servono regole chiare. È questo quanto chiesto dai commissari europei Didier Reynders, Thierry Breton e Stella Kyriakides nella lettera inviata il 29 giugno ai Governi dei 27 Stati europei. Nel novero delle richieste, anche quella dell’applicazione – entro oggi – di tutte le raccomandazioni del Consiglio Ue mirate al coordinamento delle misure restrittive sul movimento dei cittadini e sul certificato digitale Ue. La Commissione, nel dettaglio, ha sottolineato di “garantire la libertà di movimento delle persone che hanno recuperato dal Covid o hanno completato il ciclo vaccinale”.
Vaccini
La Commissione europea ha evidenziato: “Gli Stati membri dovranno accettare certificati vaccinali ottenuti con vaccini che hanno ricevuto l’autorizzazione al commercio nell’Unione europea”. In parole povere, i Paesi dell’Ue concederanno l’ingresso con uno dei quattro farmaci autorizzati dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema). Quindi Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Johnson & Johnson. Eppure, ci sono Paesi che nell’elenco hanno Sputnik, il vaccino russo ancora mai validato dall’Ema.
Variante Delta
È vivo il dibattito relativo ai Paesi colpiti dalla variante Delta del virus (Portogallo e Regno Unito) e quindi ai flussi di persone da e verso quegli Stati. La decisione della Germania di vietare l’ingresso a chi proviene dal Portogallo non è stata vista di buon occhio da Bruxelles. La Commissione, peraltro, ha notato: “Gli Stati membri dovrebbero seguire l’approccio raccomandato, adottando misure rigide come la quarantena, ma evitare divieti di viaggi”.
Viaggi dall’Italia in Ue
Secondo i dati epidemiologici, il Belpaese è nelle zone verdi della mappa dell’Europa. Quindi è consentito il movimento dall’Italia negli Stati membri se si è in possesso dell’Eu digital Covid Certificate. Il documento, di fatto, eviterà infatti di essere sottoposti a test e/o quarantene all’interno dell’Unione.
Viaggi extra Ue
Dal 18 giugno l’elenco rivisto dalla Commissione europea dei Paesi terzi per i quali è opportuno sopprimere restrizioni di viaggio è questo: Albania, Australia, Israele, Giappone, Libano, Nuova Zelanda, Repubblica della Macedonia del Nord, Ruanda, Serbia, Singapore, Corea del Sud, Thailandia, Stati Uniti d’America, Cina, previa conferma di reciprocità. Come riportato dal sito ReOpenEu: “Nell’ambito della categoria di entità e autorità territoriali che non sono riconosciute come Stati da almeno uno Stato membro, le restrizioni ai viaggi per Taiwan dovrebbero essere gradualmente soppresse”.
Aggiornato il 01 luglio 2021 alle ore 13:46