
Credo che l’avvocato Giuseppe Rossodivita abbia ragione e che, prima di tutto, sia necessario sostenere la campagna referendaria promossa da Lega e Radicali.
Molti storceranno il naso nel vedere che questi referendum sono voluti anche (soprattutto, vorrei dire, dopo quello che abbiamo letto nelle intercettazioni di Luca Palamara) da Matteo Salvini, una specie di grezzo uomo nero da tenere a distanza. Sbagliano.
Intanto, Salvini è l’unico ad appoggiare i Radicali. Non mi sembra una cosa da poco.
In secondo luogo, vorrei fare una domanda: niente da dire ai progressisti del Partito Democratico e agli altri illuminati? Nessuno ricorda che mai – dicasi: mai – i referendum che riguardano le leggi sull’ordinamento giudiziario incontrano l’adesione del Pd?
Dicono – quelli del Pd – che è meglio la riforma che faranno loro. Lo dicono da trent’anni. Sono ancora qui, ad aspettare…
Però Salvini è cattivo e dunque i referendum non vanno bene. Strano modo di essere garantisti e di interpretare la logica. Strano davvero.
Intanto, un disastro al giorno, nel silenzio del Presidente della Repubblica, la cui (giusta) immunità è ormai confusa con l’esenzione dalle critiche.
Sapete che cosa vi dico? Quello che ho detto al mio amico – garantista – Riccardo Molinari: io non solo ci metto la mia (firma), ma contribuirò alla raccolta di quelle dei cittadini. Io aiuterò i Radicali e il mio amico Riccardo Molinari.
A me interessano gli obiettivi, primo fra tutti distruggere il totem della cultura della giurisdizione.
Se sbaglio, mi perdonerà il cielo, ma di certo non mi iscriverò mai al club di coloro che rinunciano ai principi nei quali hanno creduto una vita intera.
Aggiornato il 17 giugno 2021 alle ore 19:30