Mezzaroma: “Come superare l’emergenza Covid”

Roberto Mezzaroma è uno dei più importanti costruttori italiani. Un passato a Bruxelles nelle file di Forza Italia dove in qualità di europarlamentare ha guidato come vicepresidente il gruppo parlamentare “Unione per l’Europa”. Imprenditore poliedrico, con una forte vocazione alla solidarietà e all’aiuto degli ultimi, ha vissuto gli ultimi mesi convivendo con il Covid, il virus che da un anno a questa parte ha cambiato le nostre vite e colpito noi e i nostri affetti.

Architetto Mezzaroma, anche lei è stato colpito da questo maledetto virus, un’esperienza che l’ha segnata.

“Si, sono sopravvissuto al Covid-19. Sono stato ricoverato al Campus Biomedico di Trigoria per alcuni mesi e ancora oggi, seppure nuovamente a casa, non ne sono uscito del tutto. Faccio fisioterapia ogni giorno e ho l’ossigenazione di supporto. Il Covid-19 è un’arma letale e priva di ogni logica. Nei mesi in cui sono stato ricoverato in terapia intensiva per una polmonite grave dovuta al Covid-19 ho condiviso le mie sofferenze e il mio bisogno di ossigeno con tante altre persone che, come me, non volevano morire. Alcuni purtroppo li ho visti sparire dentro un telo di plastica. Chissà, pensavo, quando sarebbe toccato a me. A volte ero cosciente, a volte no”.

Una prova molto dura. Che cosa le ha dato forza in quei momenti di sofferenza e sconforto?

“La mattina aspettavo l’eucarestia, il riferimento principale della giornata dopo ore di veglia. Il tempo non passava mai, avevo solo piccoli ma significativi riscontri negativi da parte degli infermieri. Così, mentre pregavo, a un certo punto arrivò il prete per darmi l’unzione degli infermi. Avevo aspettato molto quel momento: Gesù perdonava i miei peccati e io ero libero e sicuro di potermi lasciare andare. Pensavo ai miei due figli già in Paradiso e ai miei genitori che mi stavano aspettando, ma non volevo morire. Avevo costruito un punto ideale di accoglimento in Gesù, della Trinità e dello Spirito Santo, che invocavo per sopravvivere. Nello stesso tempo ero cosciente di quello che accadeva intorno a me. Vedevo tutto, tanti morti, troppi”.

Lei è un uomo di grande fede. Negli anni ha infatti fondato diverse associazioni, tra queste anche il Movimento Etico per la Difesa Internazionale Crocifisso (Medic).

“Personalmente, grazie all’intervento di Gesù, sono riuscito a salvarmi dalla morte. E dico a tutti, da ex parlamentare europeo e da imprenditore figlio di un falegname, che è il momento di farsi coraggio e denunciare la situazione per quello che è e non per quello che quattro stolti ci vogliono propinare”.

Ritiene che la politica potrebbe fare qualcosa per cambiare o mitigare gli effetti di questa pandemia?

“L’Italia non deve morire di pandemia come invece sta accadendo. Serve un piano di sviluppo per un turismo di sicurezza, una sanità di qualità, un’industria forte e delle politiche agricole a sostegno dei contadini, messi in ginocchio da questa emergenza sanitaria. Pensando alla scuola, ritengo sia necessario rafforzare l’insegnamento di condominio. Per finire servirà un vero e proprio abbattimento delle tasse”.

Oggi il Governo nazionale è guidato da uno degli italiani più stimati a livello internazionale. Se potesse dare un consiglio al nuovo Premier, cosa le direbbe?

“Da parlamentare europeo conobbi Draghi quando era direttore generale del Tesoro e fu con me molto gentile. Fui incaricato dal Parlamento di preparare una relazione sulla moneta unica e ciò mi diede l’opportunità di conoscere i governatori delle più grosse banche europee. Sicuramente il primo consiglio consisterebbe nel fare ogni sforzo per concludere prima possibile la campagna di vaccinazione. Draghi sta dimostrando di essere in grado di far valere la propria autorevolezza anche verso le grandi case farmaceutiche. Bisogna far ripartire l’industria sana del nostro paese concedendo fondi e agevolazioni, rinnovare le infrastrutture per rendere l’Italia più attrattiva e meglio collegata. Infine, è necessario rivedere programmi di investimento nella sanità sia pubblica che privata. L’Italia potrà ripartire solamente se ridurrà drasticamente la burocrazia, il più grande freno alla crescita del nostro Paese. Di riforme da fare ce ne sarebbero molte, adesso è il momento di prendere i fondi europei come il Mes e ripartire con gli investimenti. Poi si vedrà”.

Da cattolico come vede la Chiesa e la Fede nel mondo di oggi?

“La Chiesa è in crisi ma la Fede rimane viva. Il Santo Padre, che amo molto, dice che tutti dovrebbero pagare le tasse. Ritengo che in un momento come questo, dove molti non arrivano a fine mese, anche il Santo Padre dovrebbe fare clausura e soffrire. Dovrebbe soffrire proprio come ha sofferto Gesù, allorquando ha compreso che gli uomini non hanno voluto prendere “il Vangelo”, ingannati dal luccichio dei poteri oscuri che ci ha solamente abbagliato e ci ha fatto perdere il senso di Dio e della filiazione divina. La famiglia di Nazareth è il modello, non perdiamo tempo con genitore uno e due. Nel mio intuito Gesù mi ha dato questo messaggio: “Tornerò da voi, perché non sono contento e io sono la via, la verità, la vita, non il maligno che in questi ultimi pochi secoli ha lavorato bene e che vuole distruggerci”. Gesù verrà, prepariamoci ad accoglierlo. Certo non è facile capire quello che sto dicendo: non sono un profeta, né un mistico, sono semplicemente Roberto Mezzaroma. Ma io ci credo ed è per questo che ho fondato l’Istituto dei Pensieri Nuovi”.

Quale sarà l’obiettivo di questo nuovo Istituto?

“La missione dell’Istituto dei Pensieri Nuovi é unire persone di grande valore con storie e punti di vista differenti per promuovere lo sviluppo umano attraverso una ricerca audace e anticonformista, nonché coltivando e supportando l’impegno a governare con valori cristiani. L’Istituto punta a superare gli attuali limiti alla comprensione della realtà, promuovendo la formazione di coloro che avranno interesse alla missione, stimolando il dialogo intellettuale tra i partecipanti attraverso incontri che vedranno la partecipazione di esponenti di spicco del mondo dell’industria, della finanza, della cultura e dei media. Quanto emerso e discusso nel corso degli incontri sarà reso pubblico a nome dell’Istituto, mediante report e volumi, e non potrà essere attribuito ad alcun oratore specifico, a garanzia della riservatezza dei partecipanti e degli ospiti dell’Istituto. Le tematiche su cui verterà l’attività di ricerca ed analisi, nonché gli incontri con esperti, sono: gli studi storici, le scienze matematiche e naturali, le scienze politiche, economiche e sociali, l’intrattenimento e letteratura e infine gli studi medici e pandemici. Le attività dell’Istituto saranno destinate a favorire la rinascita economica e sociale globale ripartendo dalle nuove generazioni che, più di tutti, stanno scontando gli effetti negativi della pandemia e della dittatura dei poteri forti. L’Istituto si porrà anche al fianco delle famiglie che intendono orientare i figli a servizio della politica, formando i governanti di domani. L’Istituto rappresenta l’ultimo argine contro la propagazione dei mali che stanno caratterizzando il nostro millennio, tutelando e sostenendo il bene della Vita. Tutta questa attività è destinata a preparare l’Uomo alla venuta del Signore. LIstituto avrà forma giuridica di Fondazione privata e rappresenterà la prima linea di difesa contro i poteri forti”.

Aggiornato il 30 marzo 2021 alle ore 10:56