
Gli ultimi sondaggi elettorali, pubblicati sul quotidiano on line Termometro Politico, stanno delineando l’esistenza di un bacino di elettori piuttosto consistente, che non si riconosce nei grandi partiti che costituiscono il centrosinistra ed il centrodestra. Vi è infatti un 3,5 per cento di elettori che voteranno altri partiti, una percentuale che è pari al 3,4 per cento di Azione di Calenda e superiore al 2,9 per cento di Italia Viva. Non si può affermare certo che tutti siano elettori di centro, ma suppongo che in quella percentuale ci sia una concreta possibilità per i movimenti liberali e democratici di arrivare ad una percentuale pari se non superiore al 2 per cento. Inoltre il Movimento Cinque Stelle è un terreno fragile che sicuramente perderà ancora elettori, da qui alle elezioni politiche. La guida di Giuseppe Conte del Movimento, senza una squadra coesa e preparata, difficilmente riuscirà a confermare l’attuale 15,2 per cento.
Da questo punto di vista è più facile una risalita del Partito Democratico, che con un nuovo segretario, se capace e carismatico, richiamerà una parte dei voti persi a favore del movimento di Beppe Grillo, nella debacle del 2018. La dimostrazione però della possibilità di formare una forte area di centro legata ai valori della liberal-democrazia è il progetto di Carlo Cottarelli “Programma per l’Italia”. Ecco come è stato presentato dallo stesso Cottarelli il progetto: “Un impegno comune per offrire ai cittadini italiani principi fondamentali e soluzioni concrete, che si ispirino ai valori liberal-democratici, riformisti, repubblicani ed europeisti. Con un programma per risanare l’Italia nel medio-lungo periodo, dal punto di vista economico e sociale”. Un richiamo forte quindi agli elettori centristi, richiamando valori anche liberali.
Se quindi vi è da parte dell’elettorato una attenzione agli ideali liberali, e molti politici anche del M5S cercano di impossessarsene, credo che sia maturo il tempo di mettere in piedi, come ho già scritto in altri articoli, una Costituente liberale. Un tavolo di confronto dove tutti i movimenti liberali, ognuno con il proprio punto di vista, si siedano per presentare all’Italia, il proprio progetto per il futuro. Occorre trovare con urgenza chi sia in grado di farsi ambasciatore presso gli altri movimenti liberali, ogni giorno che passa saremo preda di chi si vuole impossessarsi del patrimonio politico, fino ad oggi conservato gelosamente. Non è più tempo per stare alla finestra, occorre muoversi con decisione.
Oggi disuniti siamo nulla e la somma di nulla è solo zero, uniti possiamo conquistare fette importanti di elettorato, stanco di populismo e di promesse messianiche non mantenute, disilluse dal globalismo e dal sovranismo. Abbiamo le armi intellettuali ed una classe di politici giovane e preparata. Usiamole, per far tornare a sperare gli italiani.
Aggiornato il 12 marzo 2021 alle ore 12:03