La politica sull’Ottovolante: attenti alle curve!

Dove tira il vento? Se parliamo della politica attuale, allora il Föhn spira forte da tutte le possibili direzioni seguendo la Stella dei Venti, in assenza di un punto fisso. E dove si colloca il suo gradiente (luogo fisico in cui si forma il vortice) all’interno di questo ampio schieramento parlamentare, quasi da Arco costituzionale come ai bei tempi dell’emergenza provocata dall’attacco al cuore dello Stato del terrorismo rosso-nero? L’allegoria che meglio si presta a descrive il Governo che ha appena giurato è l’Ottovolante, dove in certi tratti si viaggia a velocità rapidissima e a testa in giù. Vento impetuoso; rapidi e improvvisi cambi di direzione; capovolte e capriole: questa e non altra sarà la navigazione che attende al varco il Governo di Mario Draghi (Draghi-I, in sintesi). Alle macchine di questa barca consociativa nuova di zecca ci saranno, scelti dal Capitano timoniere, grandi esperti tecnici ed economico-finanziari chiamati a operare al pari di una falange macedone, ottimizzando l’impiego e l’utilizzo del money-fuel che, nel corso dei prossimi cinque anni, l’Unione europea garantirà alla Nave-Italia per uscire rapidamente dal mare in tempesta della recessione economica post-pandemica, e dall’enorme debito pubblico improduttivo accumulato nell’ultimo anno di ristori e sussidi a sostegno di una economia al collasso. Board e timoniere, però, debbono fare affidamento su di un equipaggio di mercenari che stanno assieme per vil denaro e che hanno tutto l’interesse ad averne sempre di più, partecipando attivamente alla spartizione dei fondi del Recovery fund.

Così, la ribellione eventuale ed episodica di questa ciurma composita può imporre alla tolda di comando la necessità improvvisa del “macchina indietro tutta”, a causa di insanabili contrapposizioni ideologiche, quando ci si approssimerà alle Scilla e Cariddi delle riforme fiscali e della Giustizia, delle politiche immigratorie, dell’efficientizzazione della Pubblica amministrazione, che sono prioritarie e pregiudiziali per la “messa a terra” delle risorse finanziarie straordinarie del Recovery. Se ci fossero già i… pieni poteri, allora si potrebbe invocare, in materia di semplificazioni delle procedure amministrative, una legislazione parallela speciale, in cui si dica (soprattutto in materia di appalti di grandi lavori pubblici) soltanto che cosa è vietato fare, riallacciandosi esclusivamente alla regolamentazione europea del settore. E sempre in questa ipotesi ideale, la riforma del sistema-giustizia potrebbe avvalersi dell’attuale consociativismo parlamentare, per varare in soli sei mesi e a maggioranza qualificata le modifiche costituzionali necessarie. In tal senso, esiste il precedente illustre del Governo di Mario Monti, quando nel 2012 ottenne dal Parlamento, in tempi strettissimi, di introdurre il pareggio di bilancio in Costituzione, facendolo passare con la maggioranza assoluta dei due terzi, in modo che non fosse possibile sottoporlo a referendum confermativo. Il problema è che il trenino che viaggia a gran velocità sull’Ottovolante deve decidere in corsa, facendo bene e presto, riforme che per trenta anni sono rimaste al palo, grazie ai veti incrociati e agli interessi contrapposti dei suoi passeggeri, sempre litigiosissimi e quasi-nemici, che hanno acquistato l’ultimo biglietto utile per un altro… giro di giostra.

Poi, ci sono le complicazioni di un tracciato da cardiopalma dell’Ottovolante, che hanno un nome e un cognome. Primo tra tutti è quello di Giuseppe Conte, l’ex premier venuto dal nulla che resta sulla scena politica come un Fantasma dell’Opera, sotto le mentite spoglie di un intergruppo parlamentare M5S-Partito Democratico-Liberi e Uguali che ne fa rivivere l’ombra e il profilo, proiettandolo anzitempo sulle future, possibili alleanze elettorali, ben sapendo che il tanto deprecato bipolarismo centrodestra-centrosinistra riprende vento nelle sue vele, ammainate proprio dalla spinta anti-sistema di M5S, Lega e Fratelli d’Italia, poi annientata dall’ossimoro di una anti-leadership costretta a farsi leadership per governare! D’altra parte, si tratta di un Conte-bifronte, perché tutto giocato sulla possibilità di integrarne il carisma all’interno dell'attuale Parlamento, candidandolo nel collegio senese del piddino dimissionario Pier Carlo Padoan  (superando le proteste dei puristi toscani), in modo che l’intergruppo informale si trasformi in un vero e proprio gruppo contiano; ovvero, e questa è l’altra possibilità, di farne un alter ego del Garante Beppe Grillo, nominandolo a portavoce politico del Movimento e, quindi, candidato-premier nella prossima legislatura.

Ma, nel frattempo che la nave naviga e il trenino ha già iniziato a fare le giravolte su se stesso, è scontato che si accentuino nei prossimi mesi quei tratti istrionici che spingono a una rappresentazione in grande stile della famosa coreografia borbonica di “Facimm ‘ammuina”, così tanto per distinguersi e continuare a mostrare i denti tra formazioni irriducibilmente avversarie, ma costrette a stare in un unico, grande letto matrimoniale proprio a causa del loro divorzio dalla realtà di riforme di sistema e piani operativi che non potevano più essere rinviati! Così, i posti sul trenino saranno a geometria variabile, con parte dei parlamentari dei Cinque Stelle che preferiranno il voto à la carte, per non precludersi i futuri spazi di manovra della propaganda elettorale populista, pronti a gettare tutta la pece bollente di questo mondo sugli esperti macchinisti, se soltanto questi ultimi dovessero decidere una parziale inversione di rotta, rispetto a un reddito di cittadinanza che non crea lavoro. O a favorire una maggiore flessibilità occupazionale post-pandemia, per dare ossigeno alle imprese sane, sacrificando quelle decotte. Il problema, per il Draghi-I, sarà di cavalcare la terza ondata della pandemia senza farsi disarcionare, radicando nel frattempo spunti di riforma che vadano ben oltre il fin troppo limitato orizzonte operativo dell’attuale Governo. “Dio è morto e nemmeno io mi sento tanto bene”, direbbe qualcuno.

Aggiornato il 18 febbraio 2021 alle ore 10:37