
Tutti insieme, appassionatamente. Si è costituito l’intergruppo parlamentare M5S-Partito Democratico-Liberi e Uguali. Un tentativo, da quello che trapela, messo in atto per tenere saldi i Cinque Stelle in vista della fiducia al Governo di Mario Draghi. Allo stesso tempo, in ottica futura, è ritenuta un’operazione per saldare un’alleanza da contrapporre al centrodestra.
L’ex premier, Giuseppe Conte, ha definito l’iniziativa “giusta e opportuna” poiché “le forze che hanno già proficuamente lavorato insieme devono nutrire la loro visione democratica e solidaristica, con proposte concrete e con traiettorie riformatrici ben chiare, in modo da alimentare questo patrimonio comune e da affinare una condivisione di intenti e di obiettivi”. Per Roberto Speranza, ministro della Salute: “La nascita dell’intergruppo parlamentare è un’ottima notizia, indica la strada giusta per coltivare un’idea di Paese che metta al centro la difesa dei beni pubblici fondamentali”. Al coro si è aggiunto anche Nicola Zingaretti, segretario democrat, che a Cartabianca ha notato: “Questa maggioranza così ampia offre al presidente Draghi un’area omogenea per aiutarlo a raggiungere i propri obiettivi su un asse politico, quello dell’europeismo, che altrimenti sarebbe stato più debole”.
Nel Pd però non sono mancati i malumori. Vincenzo D’Arienzo, Tommaso Nannicini e Francesco Verducci hanno evidenziato che non è il momento di fare “forzature” mentre è necessaria “una discussione vera su come il Pd voglia svolgere la propria funzione e definire la propria identità”. Matteo Orfini, su Twitter, non è andato troppo per il sottile: “Siamo parlamentari del Pd. Pensiamo a rilanciare l’iniziativa del Pd e a farlo uscire da questa assurda subalternità. Intergruppi che guardano al passato hanno davvero poco senso. Pensiamo semmai al futuro”.
Aggiornato il 17 febbraio 2021 alle ore 13:42