Governo Draghi: contrordine a Cinque Stelle, sì al voto su Rousseau

Quando a tordi e quando a grilli. O a grillini, se suona meglio. Dopo un batti e ribatti tipo partita aziendale tra “scapoli” e “ammogliati”, il dado è stato tratto. Oggi – dalle 10 alle 18 – gli iscritti aventi diritto di voto “saranno chiamati a esprimersi sulla piattaforma Rousseau su un eventuale supporto a un Governo presieduto da Mario Draghi”. Peraltro, potranno partecipare solo gli iscritti da almeno sei mesi, con documento certificato (guai a presentarsi senza). Così è stata messa la parola fine alla telenovela, o meglio allo psicodramma, che nelle ultime ore ha tenuto banco tra i banchi del M5S. Difatti, il voto sulla ormai nota piattaforma era stato sospeso, come indicato dal capo-comico Beppe Grillo, il quale in un video (a cui sono seguite le polemiche da parte del fronte del “no” al sostegno a Draghi), aveva spiegato che era necessario attendere un segnale dall’ex governatore della Banca centrale europea. Segnale che è arrivato. Non c’è voluto molto per capirlo, è bastato dare una sbirciata al Blog delle Stelle: “Il Garante, il Capo politico, i presidenti dei gruppi di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle hanno partecipato alle consultazioni con il presidente incaricato Mario Draghi, al fine di capire se ci siano le condizioni per sostenere un Governo a sua guida. La delegazione ha riscontrato una concordanza col presidente incaricato di porre, come tema prioritario, la transizione ecologica ed energetica del Paese”.

Poi il passaggio chiave: “Per rendere concreta questa prospettiva, il Movimento ha proposto l’istituzione di un super ministero per la transizione Ecologica, che sia centrale nell’azione di governo”. Non solo: “C’è stata una comune volontà di proseguire il lavoro fatto dal Governo Conte sui progetti del Recovery Plan. C’è stato un riconoscimento, da parte del presidente incaricato, del ruolo svolto dal Movimento che ha riportato centrali i temi dell’onestà e trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Abbiamo favorevolmente accolto la prospettiva di arrivare a un bilancio comune europeo, ispirato ai principi di solidarietà e di reciproco sostegno dei paesi membri”.

“Abbiamo ribadito – hanno spiegato – che il Movimento 5 Stelle non sarà disponibile in alcun modo a sostenere l’attivazione del Mes. Abbiamo sottolineato come la riforma della prescrizione abbia, come soddisfacente punto d’incontro politico, l’accordo precedentemente raggiunto con il Partito Democratico e Liberi e Uguali, oltre il quale il Movimento non è disposto ad andare. Il presidente Draghi ha sostenuto l’importanza del reddito di cittadinanza, dichiarando la volontà di rafforzare ulteriormente questo strumento. Si è trovata una comune visione sul ruolo dell’intervento pubblico in economia, necessario per sostenere la crisi di molti settori produttivi, sopraggiunta a causa della pandemia”.

Last but not least, il quesito che verrà posto agli iscritti M5S di Rousseau: “Sei d’accordo che il Movimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal Movimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?”. Grammatica a parte, è una supercazzola degna di “Amici Miei”.

Aggiornato il 11 febbraio 2021 alle ore 09:42