
Come dice Christine Lagarde, sarà una fortuna per l’Italia avere lui alla guida del Paese.
Europeista ed Atlantista, Mario Draghi riassume in sé le realtà economico-finanziarie più importanti e rilevanti, dalle consultazioni si vede, soprattutto, la voglia di uscire dal tunnel con provvedimenti che parlano di investimenti e non di repressione fiscale. Di recupero dei tempi scolastici, di formazione di governo che si basa sulle capacità, guardando anche agli equilibri politici.
Ben visto anche dal Vaticano, Draghi rappresenta un’eccellenza a livello internazionale; la politica deve capire che lo deve lasciar lavorare ed esprimere anche quei valori religiosi che lo contraddistinguono. Un personaggio capace a 360 gradi che va aiutato a risolvere quei problemi immensi che i trionfalisti ed autoreferenziali governi precedenti hanno lasciato irrisolti e che ci hanno lasciato sull’orlo del precipizio.
Draghi sarà costretto, forse, a misure diverse non tutte semplici ma sicuramente votate al meglio per il Paese contraddistinte sicuramente alla positività, pragmatiche e reali senza pavoneggianti autoreferenzialismi strombettanti, dal tenore moderato ma con contenuti.
Noi non possiamo che auguragli buon viaggio, Mr. Draghi. Da oggi in Europa forse non chiederanno più solo cosa dice Angela Merkel, ma anche che dice Draghi. Sarebbe ora.
Aggiornato il 09 febbraio 2021 alle ore 14:38