
È stato come svegliarsi da un incubo che sembrava non finire più. Ho temuto che in qualche modo, ingoiando di tutto, avrebbero trovato un accordo pur di non farsi scaraventare giù per terra. Nonostante abbiano avuto il regalo dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di un tempo supplementare, con la loro incapacità ed inadeguatezza non hanno capito che la campana era suonata davvero per loro. E non sono riusciti a trovare un accordo. Questo perché Matteo Renzi li ha inchiodati sui programmi e sui contenuti, cosa che non erano in grado di sostenere. E con coerenza ammirabile, rinunciando alla posizione di potere, li ha mandati a casa. Molti lo criticano, tanti ora lo odiano, certo non è un personaggio facile, ma indubbiamente è un politico abile e capace, che viaggia ad una spanna sopra al sottobosco dell’alleanza giallorossa.
Quando il presidente Mattarella ha chiamato il professore Mario Draghi, per l’ultimo giro di valzer, questa classe di politici inadeguati è stata in grado di regalarci un florilegio di frasi senza senso che si sono come sempre rimangiati nell’arco di qualche ora. Prima si sono detti disposti a difendere l’ultimo vallo attorno alla figura di Giuseppe Conte, poi hanno dichiarato nessun appoggio al governo tecnico ed ora cercano di trovare posti da sedere nel governo, a partire proprio dall’ex primo ministro. Mario Draghi è un professore universitario che di studenti, che all’esame risultano fortemente impreparati, ne ha mandati a casa a frotte. Mi auguro quindi che il professore sappia fare lo stesso, con chi ha portato l’Italia in questo disastro, in questa débâcle dove Caporetto a confronto è una vittoria strategica.
Il nuovo governo deve essere un governo di svolta reale, e la svolta passa anche dalle persone che ricoprono i ministeri. Dopo la mediocrità se non addirittura la povertà culturale e mentale di alcuni ministri ed ex ministri e di funzionari, ci si aspetta un governo di persone preparate in tutti i sensi, anche nell’uso della lingua italiana. La fiducia dei cittadini nel futuro premier passerà attraverso le azioni di governo, che verranno intraprese ma anche attraverso le persone che dovranno portarle a compimento. Mario Draghi, in questo momento, gioca con un vantaggio incredibile nei confronti dei partiti politici, perché o si crea il nuovo esecutivo o il presidente Mattarella, sarebbe obbligato a mandare a casa tutti, sciogliendo le Camere ed indicendo le elezioni.
Devo dire che avrei preferito andare a votare, il Parlamento così com’è composto oggi non rappresenta la volontà degli italiani, come tutti i sondaggi recitano. Ed un governo più forte sarebbe uscito dalle urne. La soluzione del professor Draghi è un ottimo compromesso: in questo periodo difficile, a causa della pandemia, sono sicuro che saprà dare una vigorosa sterzata al nostro Paese. Per cui non disturbate il conducente.
Aggiornato il 05 febbraio 2021 alle ore 11:29