C’è voluto tanto tempo, troppo tempo, ma poi la necessità ha superato le chiacchiere e gli inciuci.
Questi sedicenti politici improvvisati dopo aver portato il Paese sul baratro sono costretti a salutare lasciando le macerie ai tecnici che dovranno risolvere i problemi ed i disagi lasciati da loro. E qui torna il sondaggio lanciato ieri e l’altro ieri: la politica serve ancora a qualcosa fatta in questa maniera? Dove sono gli ammortizzatori sociali che dovrebbero garantire il dialogo costruttivo tra i cittadini e le istituzioni? Non ci sono più, questo il vero problema che ha sancito, in questo momento, l’inutilità dei politici. Sergio Mattarella ne ha dovuto prendere atto e ha dovuto dare mandato ad un tecnico dal valore assoluto, riconosciuto a livello internazionale per cercare di risolvere una crisi di dimensione spaziale. Ora dobbiamo abbandonare le polemiche, le recrudescenze dei sogni di potere a qualsiasi livello e dobbiamo far lavorare chi sa lavorare con serenità, capacità e voglia di fare. Ricordiamoci che ci potrebbero essere dei provvedimenti dolorosi ma necessari, creati da tutte le mancate soluzioni, i rinvii e le personali prese di benefici incardinate in questo caotico, nefando, periodo dalla gestione oscurantistica e dittatoriale.
L’uomo dei Dpcm ha saltato il Consiglio dei ministri ed il Parlamento in maniera continua e costante instaurando una pandemica dittatura mediatica di asfittico contenuto dialettico. Una gestione votata più al remunerato applausometro personale che alle soluzioni. Da qui lo scatafascio irreversibile di cui dovrebbero rispondere, a noi volutamente inscatolati, impauriti, vessati senza gestione democratica delle nostre necessità.
Usciamo da questo tunnel con la speranza che venga costruito un Governo con le persone giuste al posto giusto. Forse uno scoglio potrà arginare il mare, la speme ultima dea fugge i sepolcri.
Aggiornato il 03 febbraio 2021 alle ore 13:50