
Onda o corpuscolo? La Politica e la democrazia “dove” e “che cosa” sono? Si tratta, forse, di forme autistiche (autoreferenziali), disturbate, perturbate, o tutte e tre le cose assieme? Se guardassimo all’Universo fisico per quello che realmente è (denso di radiazioni e particelle più o meno interagenti tra di loro), lo vedremmo alla stregua di pura perturbazione. Invece, i nostri occhi vedono solo stabilità per vivere come facciamo, in base all'evoluzione della specie. Quindi, nel nostro mondo semicieco la “Regola” serve da filtro e, anche se non corrisponde mai alla realtà, nondimeno ci aiuta a vivere. Questa percezione però vale solo per il mantenimento dell’apparenza. Perché, invece, nella realtà noi siamo di fatto dei sistemi caotici in cui l’entropia (umana) tende a crescere e a rendersi sempre meno prevedibile. Siamo, cioè, attraversati costantemente da perturbazioni (sociali, politiche, economiche, sentimentali) e facciamo sempre più fatica ad avere moti allineati e uniformi perché il disordine delle cose e, quindi, della politica ci rende schiavi dell'imprevedibile. Il mantenimento di alleanze, patti, giuramenti ha durata sempre più effimera perché il rispetto della “Regola” è innanzitutto impegno, sacrificio. E, oggi, l’interesse particulare prevale di gran lunga su quello collettivo che va a beneficio di tutti. Da qui nasce e si consolida l’esigenza di una guida forte e sicura, come contro-bilanciamento indispensabile alla nostra anarchia, che non fa presagire nulla di buono per la tenuta del sistema politico-sociale.
L’ultima crisi di Governo è emblematica per descrivere il caos crescente in cui le nostre società moderne si trovano confusamente a vivere. Perché oggi si stanno mischiando le carte, che raffigurano personaggi assieme a quelle di sistemi (istituzionali, tecnologici, sociali), in cui i primi si muovono e traggono legittimazione a stare. La scacchiera in cui il Re (Giuseppe Conte) è sfidato dall’alfiere incursore (Matteo Renzi) mette in scena una commedia degli equivoci che allontana la sostanza vera della crisi, occultando nelle liti l’incapacità di tutti gli attori nel modificare i meccanismi di blocco, che riducono l’agibilità politica alla sola pratica affabulatoria. Nessuno, infatti, sa dare soluzioni per riparare gli immensi danni intergenerazionali causati da riforme che non si potranno mai fare, a causa degli indistricabili intrecci in cui sono coinvolti gli interessi di molti milioni di persone, che votano per il mantenimento dei propri privilegi. Chissà per quanto tempo ancora sarà impossibile mettere mano, rispettivamente, a una burocrazia malata e degenerativa; a una giustizia autoriferita e immodificabile nei suoi meccanismi perversi; a una fiscalità sempre più ingiusta che si lascia sfuggire centinaia di miliardi all’anno di tassazione; alle decine di migliaia di regole astruse che allungano di decenni l’appalto di grandi opere pubbliche, funestate da interminabili ricorsi, da pratiche corruttive e da inchieste giudiziarie a orizzonte pieno.
Ma la crisi più acuta, causa la costante perturbazione tra minoranze e maggioranze che si scolorano l’una nell’altra con il passare del tempo, la si rileva proprio nella scelta sempre più incerta e insicura della rappresentanza. Lo testimonia la pratica infausta di varare riforme elettorali a ridosso delle elezioni per danneggiare quanto più possibile il probabile vincitore, anche se per legge di contrappasso è avvenuto l’esatto contrario nel recente passato. Anziché porre mano alla governance, attraverso la modifica dei meccanismi costituzionali (fissando, ad esempio l’obbligo di maggioranze qualificate per la revisione delle leggi elettorali), si procede con il piccolo cabotaggio facendo prevalere le convenienze del momento, per cui si passa dal semi-maggioritario al proporzionale puro senza un ridisegno complessivo, che favorisca l’emergere di una chiara maggioranza governativa, rispettosa delle scelte degli elettori. Eppure, invece che modificare, sarebbe sufficiente semplicemente attuare il dettato costituzionale per quanto riguarda la regolamentazione di partiti e movimenti politici prevedendo, in primo luogo, le primarie di collegio (o di circoscrizione, in caso di liste uniche bloccate a livello nazionale) in modo che, in base al dato più affidabile della prossimità, siano gli iscritti e i simpatizzanti a scegliere i propri candidati. Anziché le burocrazie di partito, o peggio ancora, i ras locali e nazionali.
Dopodiché, anziché impelagarsi in irraggiungibili riforme costituzionali per l’elezione diretta del premier, sarebbe sufficiente introdurre una sola preferenza nelle liste che vanno a riparto per il proporzionale, in modo che, stante l’attuale balance-of-powers, sia del tutto ovvio su chi debba ricadere la scelta del presidente del Consiglio incaricato da parte del presidente della Repubblica. Per la cronaca, ora. L’arroccamento del M5S su Giuseppe Conte è fuori di ragione: oggi, andando nell’immediato a elezioni anticipate, l’arco di centro-sinistra potrebbe configurarsi come un tridente: lista-Conte, Movimento, Partito Democratico e sinistra, in grado di sfidare con buona probabilità di successo lo schieramento di centro-destra. In altre parole, la visibilità e il gradimento popolare attuale del presidente del Consiglio dimissionario potrebbero controbilanciare e recuperare, attraverso una sua lista autonoma, la rilevante, prevedibile perdita di consensi dei Cinque Stelle. Viceversa, se dovesse avere un’ampia maggioranza parlamentare il Governo del presidente con Mario Draghi, Giuseppe Conte sarebbe costretto a fermarsi per un giro, perdendo così visibilità, a tutto danno del successo del tridente. Matteo Renzi? Molto antipatico, certo. Però, a modo suo, un gran visionario. E non è detto che, visto come stanno realmente le cose, qualche leader di peso in Europa non la pensi come lui. Mario Draghi, il presidente incaricato, è solo il precursore di quella Troika che nel 2023 dovrà mettere ordine a un debito pubblico fuori controllo e alla bassa crescita del Pil italiano. Politicum…più tremens di così.
Aggiornato il 03 febbraio 2021 alle ore 12:24