
Un uomo copertina? Anche no: meglio “un uomo, un perché”. Eh già, la storica rubrica della Gialappa’s Band avrebbe ospitato – e accolto a braccia aperte – il pentastellato Danilo Toninelli. L’ex ministro dei Trasporti, ieri, ha lasciato nuovamente il segno, con un post su Facebook da “Vai col liscio”: “Non ci vengano a chiedere di votare Mario Draghi. Abbiamo fatto di tutto. Perfino annientarci negli uffici a lavorare pur di dare una mano a chi ne aveva bisogno. Questo per noi è stato governare l’Italia”. Prendere gli elementi, accendere il mixer, frullare bene ed è ecco il risultato: un bel niente.
Non ci resta che piangere. Il riccioluto Cinque Stelle, ancora una volta, si è reso protagonista di un’uscita a vuoto, stile portiere di calcio farlocco. “Abbiamo fatto di tutto. Perfino annientarci negli uffici a lavorare, pur di dare una mano a chi ne aveva bisogno” è la rappresentazione plastica di chi ha vinto la lotteria e si è ritrovato, da un giorno all’altro, catapultato nelle stanze del potere. Quel potere che doveva essere aperto come una scatoletta di tonno. Tonno che, alla fine, non è stato poi così indigesto.
Danilo Toninelli spesso è stato protagonista di dichiarazioni tragicomiche, dal tunnel del Brennero (che non c’è) a un “orgoglioso della Guardia Costiera italiana che con la nave Diciotti ha preso a bordo 60 migranti che stavano mettendo in pericolo di vita l’equipaggio dell’incrociatore italiano Vos Thalassa”. Ma era un rimorchiatore. Senza scordare “ho revocato la revoca della concessione al mio barbiere” durante il dibattito sull’annullamento delle concessioni ad Autostrade per l’Italia, società che ha in gestione le tratte autostradali di casa nostra, dopo il crollo del Ponte Morandi. Il post su Instagram – che lo immortalava insieme a parrucchiere e figli – venne cancellato. Ma ormai la frittata era fatta.
“Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo per niente?”: chissà se è questo il tarlo di Toninelli, che forse ogni tanto ha bisogno di emergere dalla mischia. Salvo poi rientrarci, dopo una bordata di fischi. Fischi che non rischierebbe se fosse in gara alla settantunesima edizione del Festival di Sanremo, dal momento che la kermesse sarà a porte chiuse. Noi lo immaginiamo così: testo e musica di Rocco Casalino, dirige l’orchestra Beppe Grillo. “Inno al nulla”: canta Danilo Toninelli.
Aggiornato il 03 febbraio 2021 alle ore 13:57