“Tiremm innanz”, andiamo avanti

Cari e care, da oggi e per un po’ di giorni ci congediamo da voi fino a scavalcare il 2020, un anno che solo a nominarlo mette il brivido, annus horribilis davvero. Eppure, nonostante ciò, serve guardare avanti, serve resistere, serve la volontà di non farsi piegare, imbrogliare, sottomettere da una politica e da un disegno cinese plutocomunista che vorrebbero fare di noi marionette e soldatini in riga, come succede in Cina e in tutti i paesi comunisti dove democrazia e libertà sono carta straccia. Ecco perché “tiremm innanz” come le parole del patriota Amatore Sciesa che al posto della delazione sotto il regime dispotico e spietato di Josef Radetzky, nel 1851, scelse il patibolo per difendere la patria, la libertà, la dignità dell’Italia e degli italiani. “Tiremm innanz” perché la vita continua e avrà bisogno della più attenta e vigile partecipazione di tutti coloro che hanno deciso di non consegnare il cervello all’ammasso, di non abboccare alle ipocrisie dei giallorossi, di non cedere al lavaggio del cervello quotidiano sul Covid e i suoi dintorni, di non farsi trascinare nel grande fratello comunista, dove in un modo o nell’altro il controllore, obbliga, sottomette, spia ed ispeziona i controllati. “Tiremm innanz” perché sarà fondamentale opporsi a tutti quelli che, come i grillini e Beppe Grillo, dichiarano che la dittatura funzioni meglio della democrazia, oppure che il parlamento sia un accessorio, o che basti un click di teleguidati per stabilire il governo di un Paese.

“Tiremm innanz” perché bisognerà contrastare con ogni forza il tentativo di ridurre il Paese a una colonia franco-tedesca e della Cina, dove il sudore, l’impegno, la creatività e la fatica di generazioni siano carpite, espropriate, risucchiate, dall’avidità e dal bisogno di soggiogare e neutralizzare gli italiani. “Tiremm innanz” perché sarà indispensabile formare i giovani a una nuova classe dirigente, capace, preparata, intellettualmente onesta e trasparente, una classe che sappia bene la differenza tra potere e servizio, cosa pubblica e cosa personale, responsabilità e onnipotenza, cittadino e suddito, politica e clientelismo, bene collettivo e statalismo elettorale. “Tiremm innanz” perché bisognerà lavorare sodo per sconfiggere una volta per tutte l’ipocrisia politica cattocomunista, quella alla Matteo Renzi, alla Nicola Zingaretti, quella dei leader che giurano pubblicamente sulla parola d’onore una cosa e poi ne fanno una esattamente opposta, dei leader che chiedono il voto contro una parte e poi ci si alleano, dei leader che fanno dello scranno il posto fisso a vita perché non sanno fare altro. “Tiremm innanz” perché sarà necessario riformare il Paese verso la scelta di politici e di parlamentari meno ignoranti, saccenti, sotto colti, voltagabbana, servirà una selezione per preparazione, conoscenza, appartenenza, esperienza, onestà e rispetto dell’impegno al servizio dei cittadini e dello stato piuttosto che quello personale o del partito.

“Tiremm innanz” perché l’Italia dopo il Covid, ammesso che lo facciano finire presto, sarà una terra di macerie, devastata dagli errori del Conte bis dei giallorossi, esposta alle razzie della Unione europea e dei cinesi della via della seta, sarà una Italia a rischio svendita totale per via di una maggioranza di sinistra, erede di Palmiro Togliatti il sodale di Stalin, e grillina suddita di un giullare comico teatrale, una Italia che andrà difesa presa per mano e ricostruita da chi come noi non si è mai venduto alla bugia politica statale e assistenziale e sindacale comunista e cattocomunista. “Tiremm innanz” perché dovremo indispensabilmente sostenere quella parte del Paese che i giallorossi hanno vergognosamente penalizzato per sciatteria ignoranza e incoscienza letterale, culturale e ideologica. Parliamo delle partite Iva, dei commercianti, delle imprese, tutte, piccole o meno, degli operatori privati, degli artigiani, dei professionisti, di quelli insomma che non hanno il bonifico di stato sicuro e non hanno i sindacati pronti a scioperare come è successo spudoratamente per gli aumenti agli statali, considerati esigui una vergogna mentre milioni di posti privati stanno saltando e decine di migliaia di aziende fallendo.

“Tiremm innanz” infine per stare al fianco di chi la ricchezza la produce con fatica e nel rispetto delle regole, e non al fianco della nullafacenza di stato e della burocrazia che la consuma e brucia senza dare nulla in cambio, per stare al fianco solo dell’apparato pubblico fondamentale, sicurezza, sanità, forze dell’ordine, e non di quello che non serve, clientelare, degli enti inutili, che costa un botto ma vota a sinistra per ringraziare. “Tiremm innanz” per manifestare a voce alta e se possibile in ogni piazza d’Italia il bisogno assoluto dell’opzione liberale, quella di Luigi Einaudi, di Winston Churchill, Margaret Thatcher, di Ronald Reagan, quella di destra liberale democratica, presidenziale, laica, repubblicana, antistatalista, anti nullafacenza pubblica, anti furbetti di stato, anti aziende scalda poltrone, anti organismi per trombati di sinistra, quella insomma anticomunista e anti cattocomunista che per decenni ci ha rovinato e depredato.

Tiriamo avanti perché vogliamo una Costituzione nuova che fondi la Repubblica, oltre che sull’antifascismo anche sull’anticomunismo comunque declinato, una Carta che vieti oltre che l’apologia del fascismo quella del comunismo, una Carta che condanni tutto ciò che discende, proviene, deriva, da dittature, imposizioni, totalirismi, assolutismi. Evviva l’Italia, la libertà, la democrazia, il pluralismo e l’alternanza politica e garantista. Evviva i pesi e contrappesi, la separazione dei poteri e lo Stato di diritto, evviva la radice liberale che al contrario di quella comunista non ha mai cambiato simbolo, nome e bandiera perché non ha mai avuto alcuna vergogna e infamia da nascondere. Ci rivedremo a gennaio, un abbraccio e un augurio forte affettuoso sincero a tutti i lettori e lettrici, grazie di cuore.

Aggiornato il 23 dicembre 2020 alle ore 10:27