
Giuseppe Conte e Matteo Renzi si contendono il titolo di camerieri della cancelliera Angela Merkel.
Il primo rappresenta la Porta d’Oriente, venditore seriale, senza scrupoli tronfio, imbellettato, presenzialista, un personaggio felliniano in cerca d’autore ma con un unico interesse: il suo utile senza scrupoli, passa la giornata a delegittimare i Dpcm da lui stesso sottoscritti. Un fenomeno di falsità unico nel suo genere.
Il secondo, toscano ispirato ad una tradizione cattolica apparentemente votata al prossimo ma nella realtà esattamente il contrario, più articolato politicamente ma che ha fatto del “fine giustifica i mezzi” la strada principale della sua vita. Finge di difendere il popolo ma per mezza poltrona si farebbe ammazzare, aveva promesso che se avesse perso il referendum sarebbe sparito, ma ha fatto sparire tutti, vedi Paolo Gentiloni, spedito in Europa a contare i piccioni che non stanno più neanche a Venezia, ma lui è rimasto qui a fare il finto moralizzatore della politica italiana. Ah, dimenticavo, non gli crede più nessuno. Ha sfidato Conte ad una corsa nei sacchi da vecchi boyscout, ma nei sacchi speriamo che ci restino tutti e due; al traguardo la Merkel li sta aspettando per farli servire a tavola...
Aggiornato il 22 dicembre 2020 alle ore 13:43