Babbo Natale, facci il regalo…

Natale è la festa religiosa più importante dell’anno, lo è da quando l’uomo ha avuto un senso religioso. È il giorno del solstizio d’inverno, il momento astronomico in cui il sole è nel punto di declinazione minima, cosa che comporta un minore irradiamento della luce solare. Oggi forse non ci facciamo caso, circondati dalle luci artificiali, ma in un periodo in cui la luce solare scandiva i tempi dell’uomo e delle sue attività, doveva essere un periodo critico, di paura e di speranza, un periodo a cui affidarsi al divino.

Già nel periodo preistorico abbiamo, con la testimonianza di Stonehenge, l’attenzione alla sacralità del tempo, infatti quel formidabile calendario di pietra, segna con precisione i due solstizi quello invernale e quello estivo. Ed i culti religiosi sono fioriti in tutto il mondo, legati ai tempi della natura ed ai tempi dell’agricoltura. Durante l’Impero romano, quando iniziò la diffusione del Cristianesimo, si festeggiava in questo periodo il “Sol Invictus”, una religione di tipo monoteistico, legata principalmente al Mitraismo ed al culto della figura dell’imperatore, che aveva sostituito o affiancato culti più antichi. Il Cristianesimo s’integrò nei culti presenti nell’impero e fece coincidere la nascita di Gesù con questa data così simbolica per l’umanità intera, permettendo in questo modo alla religione cristiana di potersi affermare all’interno di tutto l’impero, come la religione ufficiale. Il Natale è per la cristianità una festa importantissima e bellissima, nella Santa Messa di mezzanotte la ritualità raccoglie il testimone di gesti antichissimi, come quello all’inizio, in cui la chiesa è nel buio più completo ed ecco che la luce di una candela, simboleggia l’apparire della luce del Cristo, che illumina con la sua verità di speranza. La pandemia per la prima volta nella storia sta stravolgendo il tempo del sacro, imponendo con Dpcm lo spostamento della messa di mezzanotte ad un orario che permetta di rispettare il coprifuoco delle 22. Ora il problema non risiede nel fatto che si impedisca di festeggiare, secondo i canoni tradizionali, la propria fede, che si impedisca alle famiglie di riunirsi e stare insieme a pranzo o a cena, che si spenga la gioia che questo periodo donava un po’ a tutti, è giusto se questo serve per impedire il diffondersi della pandemia, con il suo strascico di lutti.

Ma ci sono due episodi che non riesco a non considerare e che mi rendono non fiducioso nei confronti di questo governo e della coalizione che l’appoggia. La prima considerazione è sul modus operandi che ha portato al nuovo Dpcm del 18 dicembre, il periodo infatti è stato un continuo teatrino di “si apre-si chiude”, anche in funzione del fatto che le promesse fatte alla nazione in televisione dal signor Giuseppe Conte non sono state mantenute. Questo ha generato solo una grande insicurezza nella popolazione, perché è come avere a che fare con un imbonitore che racconta un sacco di bugie, su quello che sta vendendo, per attirare più acquirenti, i quali naturalmente scopriranno presto loro malgrado le falsità delle affermazioni. La seconda considerazione nasce dal fatto che abbiamo colorato l’Italia come un gelato alla frutta, abbiamo massacrato interi comparti economici, al fine di fermare la crescita del contagio e ci ritroviamo ad essere i primi al mondo per numero di decessi per letalità da Covid-19. Lo ha rivelato lo studio della Johns Hopkins University, analizzando i dati della mortalità ogni 100mila abitanti. Ma non eravamo additati a livello mondiale come un esempio, un modello da seguire? Lo diceva in televisione il nostro capo del Governo, ma se questo è il risultato, qualcosa non ha funzionato davvero e continua a non funzionare. La fiducia si basa sulla serietà che fa seguire alle parole la concretezza dei fatti.

La politica italiana non ha mai brillato in questo senso ed è per questo che forte è stato il sentimento antipolitico, che ha percorso la storia recente, e che ha permesso, prima alla Lega, e poi al Movimento 5 Stelle di cavalcarlo per salire al potere. Oggi però la situazione è grave, ci sono migliaia di vittime che chiedono giustizia, c’è un’economia che sta subendo un disastro di cui pagheremo forti conseguenze nei prossimi mesi, abbiamo un debito pubblico che sta ipotecando il futuro della nazione, per cui la politica deve assolutamente cambiare. L’Italia ha bisogno più che mai di serietà al potere, di gente che frequenta meno la televisione e che tacendo e lavorando porta a casa i risultati, abbiamo bisogno di fatti ed azioni, le vuote parole hanno fatto il loro corso. L’Italia ha bisogno di un leader onesto e di una compagine di Governo diversa dalla presente che non riesce più ad essere credibile. Per le feste natalizie, Babbo Natale porta i doni ai bambini, ecco: gli italiani non aspettano altro che questo regalo, sotto l’albero.

Aggiornato il 21 dicembre 2020 alle ore 11:29