Matteo Renzi è il solito “Bomba”

Com’è ormai risaputo, da ragazzo Matteo Renzi veniva etichettato come “il Bomba”. Si guadagnò sul campo questo soprannome perché in sostanza era uno che, per dirla semplicemente, le sparava molto grosse. L’ambizione di primeggiare sempre, anche a costo di ingigantire i propri racconti e propinare un certo numero di frottole. In età adulta non è poi cambiato molto il “Bomba” di Rignano sull’Arno, e tutt’oggi, pur avendo attraversato un serio ridimensionamento, che l’ha costretto ad abbandonare il ruolo di leader a vocazione maggioritaria e a reinventarsi come capo di una piccola fazione politica, mantiene intatte determinate caratteristiche.

Matteo Renzi rimane un personaggio poco affidabile e diventa difficile credergli anche nei rari momenti nei quali magari, chissà, dice pure qualcosa di sincero. È stato abile, più per se stesso che per il bene generale della nazione, nel diventare una delle componenti determinanti di questa maggioranza di Governo. Il Conte bis è divenuto realtà, una pessima realtà, grazie anche al fondamentale contributo di Renzi, e la vita e la morte dell’esecutivo giallorosso dipendono anche o soprattutto dal leader di Italia Viva. Non a caso, quest’ultimo si diverte ogni tanto a tenere sulla graticola Giuseppe Conte, il Partito Democratico e i grillini, ma senza minare di fatto la tenuta del governo. Matteo Renzi spara a salve in maniera consapevole e fa il Marco Follini dei giorni nostri, ossia un guastatore logorroico senza alcuna utilità per il Paese, anche perché una eventuale crisi di Governo potrebbe essere rischiosa per lui e per la pattuglia renziana. Il voto anticipato fa paura perché Italia Viva non è messa meglio, elettoralmente parlando, del Pd o del M5S; anzi, in alcuni sondaggi viene persino sorpassata da Azione di Carlo Calenda. Ed un ipotetico nuovo Governo, con il prosieguo quindi dell’attuale legislatura, potrebbe non garantire più quel potere di ricatto di cui gode adesso Italia Viva. Perciò è bene, per mantenere sempre una sufficiente visibilità ed ottenere qualche strapuntino in più, anche se Renzi assicura che la sua non è una guerra di poltrone, fare periodicamente un po’ di rumore e per qualche giorno tenere tutti con il fiato sospeso, ma è importante sapersi fermare un attimo prima che succeda qualcosa di irreparabile.

All’inizio dell’anno il premier Conte fu ostaggio, per un breve periodo, delle minacce renziane, ma il teatrino del leader di Italia Viva dovette chiudere i battenti a causa dell’arrivo della pandemia. Tuttavia, quand’anche il Covid non avesse paralizzato l’Italia, gli ultimatum di Renzi sarebbero comunque evaporati. Oggi ci risiamo, la stessa storia, la medesima manfrina. Dalle parti di Italia Viva tornano a fare i difficili, rinviano gli incontri con il premier e si dicono disposti a rinunciare alle loro poltrone ministeriali, però Matteo Renzi, assai puntuale, ha già provveduto a far sapere che l’ultima cosa a cui pensa è quella di spingere Giuseppe Conte a dimissioni anticipate. Nessuno si illuda, soprattutto a destra, circa la bontà delle mosse renziane. Il “Bomba” non ci libererà dai neo-stalinisti con i quali, peraltro, in questo anno da incubo ha condiviso tutto, dalla gestione fallimentare della pandemia alla costante violazione dello Stato di diritto. Eviti almeno, per carità di Patria, di dirsi liberale. Chi scrive sarebbe ben lieto di essere smentito da un serio scatto di reni da parte di Renzi e dei suoi, ma al momento il tira e molla pare la cosa più probabile.

Aggiornato il 19 dicembre 2020 alle ore 09:17